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SANZIONI E RITORSIONI

Ordine di Putin: prorogato di un anno l’embargo sui prodotti alimentari Ue

La Ue proroga le sanzioni alla Russia fino al 31 gennaio 2016? Mosca reagisce prendendo ancora di mira l’alimentare «made in Europe». Detto fatto: oggi il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato la proroga di un anno dell'embargo sui prodotti alimentari provenienti dall’Unione Europea. La decisione di Putin viene definita «la risposta alla proroga delle sanzioni» da parte di Bruxelles. «Il fine - ha detto Putin in una riunione con il Governo - è quello di garantire la sicurezza della Russia». L’embargo su una lista di prodotti agroalimentari europei era stato deciso da Mosca nell’agosto scorso.

Le sanzioni europee, imposte nel luglio del 2014, colpiscono i settori della difesa, dell’energia e del sistema bancario russo, e sono la risposta della Ue all’annessione della Crimea da parte di Mosca. La replica russa è stata l’embargo su gran parte dei prodotti agroalimentari provenienti dai Paesi Ue.

L’accordo tra i governi europei dello scorso marzo prevedeva che le misure sarebbero rimaste in vigore fino a quando gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina non fossero stati pienamente rispettati. Cosa che in effetti non è avvenuta, con Mosca e Kiev impegnate a rimbalzarsi le responsabilità.

Le sanzioni europee, varate in luglio e rafforzate lo scorso settembre, vietano a banche e imprese russe di finanziarsi sul mercato dei capitali europei, limitano l’export di tecnologia europea nel settore energetico e colpiscono specifiche società e individui. Tra le società più colpite figurano in particolare Gazpromneft, Transneft e Rosneft, tutte attive nel settore petrolifero.

Le sanzioni, e le ritorsioni russe, hanno pesato non poco sull’interscambio tra Italia e Russia. Il 2014 ha coinciso con la prima vera battuta d'arresto dai tempi della crisi del 2008-2009. Le esportazioni italiane sono infatti scese dell'11,6% a quota 9,5 miliardi e quelle russe hanno perso il 20% a quota 16 miliardi. E non è finita: a giudicare dall'andamento dei primi mesi del 2015, la tendenza al ribasso si sta accentuando. A maggio l’export italiano in Russia è crollato del 30 per cento.

L’impatto è particolarmente forte nel settore agroalimentare. Uno studio della Coldiretti ha analizzato gli effetti per il made in Italy dell’embargo deciso da Mosca il 6 agosto 2014 sulla carne di manzo, carne suina e avicola, frutta e verdura, latte e formaggi dai Paesi dell'Unione europea, dagli Usa, ma anche da Australia, Canada e Norvegia. L'impatto sull'export dall'Italia, dice l'associazione, è stato enorme: le esportazioni agroalimentari si sono dimezzate (-51,1%) nel primo trimestre del 2015 e sono del tutto azzerate per l'ortofrutta, i formaggi e la carne e derivati. La decisione di prorogare l'embargo di un altro anno «verrà ratificata lunedì e non è chiaro - sottolinea la Coldiretti - se la lista dei prodotti proibiti sarà estesa ad altri prodotti come conserve di pesce, prodotti caseari derivati da grassi vegetali, fiori e dolciumi secondo alcune indiscrezioni delle autorità locali».


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