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nuova puntata dell’nsagate

Wikileaks: spiati dagli Stati Uniti tre presidenti francesi. Hollande: «Inaccettabile tra alleati»

È alta tensione tra Stati Uniti e Francia dopo la rivelazione di Wikileaks che i servizi segreti americani hanno spiato sistematicamente almeno gli ultimi tre inquilini dell'Eliseo.
Al termine di una riunione d'urgenza del Consiglio di Difesa, l'Eliseo ha definito i fatti «inaccettabili tra alleati» e il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha convocato l'ambasciatrice americana, Jane Hartley, per chiederle spiegazioni (sarà ricevuta alle 18 al Quai d'Orsay).

Non solo: la Francia invierà negli Stati Uniti il “coordinatore” dei suoi servizi di intelligence, Didier Le Bret, per affrontare il tema del presunto spionaggio. Dopo aver spiato il cancelliere tedesco Angela Merkel, sin da quando era solo leader della Cdu nel 2000, si conferma ora che la Nsa, l'agenzia per la sicurezza americana, non ha avuto alcun riguardo nell'intercettare i presidenti francesi. Secondo i documenti catalogati come «Top Secret» e diffusi da Wikileaks, dal 2006 al maggio 2012, il grande “orecchio” americano spiò Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e l'attuale presidente Francois Hollande, all'epoca appena insediato all'Eliseo; e insieme ai tre furono intercettati anche diversi ministri, deputati e diplomatici (nei file ci sono anche diversi numeri di telefono, compreso quello di Hollande).

In realtà, nella tranche di rivelazioni la principale notizia sta proprio nello spionaggio di Chirac, Hollande e Sarkozy, perché il contenuto dei documenti non contiene alcuna novità sostanziale. Tra i particolari pubblicati da Liberation e dal sito Mediapart, l'iniziativa di Sarkozy di far partire nel giugno 2011 negoziati di pace israelo-palestinesi - come sta facendo proprio ora l'attuale ministro degli Esteri, Laurent Fabius - senza coinvolgere gli Usa; o il concreto timore di Hollande di un'uscita dall'Eurozona della Grecia già a maggio nel 2012. C'è poi la scoperta che gli 007 tedeschi, il Bnd, faceva il doppio gioco con il proprio governo - fino a quando non si sarà dimostrato il placet di Berlino - e consentiva alla Nsa di usare la centrale di ascolto di Bad Aibling in Baviera per spiare sempre l'Eliseo e l'Ue a Bruxelles. Nulla di troppo scottante, ma il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha assicurato che presto ci saranno nuove rivelazioni.

La Casa Bianca per parte sua ha rassicurato Parigi: «Non abbiamo come obiettivo e non avremo come obiettivo le comunicazioni del presidente Hollande», ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Ned Price, senza pero' esprimersi su quanto sia avvenuto in passato.

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