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Grecia: Iva, Difesa e pensioni questioni ancora aperte

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Grecia: Iva, Difesa e pensioni questioni ancora aperte

Ci sono ancora diverse questioni che separano il governo greco dai suoi creditori. Questioni su cui bisognerà trovare un accordo entro domani altrimenti diventa concreto il pericolo di default.

IVA. Atene propone un incremento annuale del Pil dello 0,93% dalla riforma dell'imposta sul valore aggiunto mentre i creditori chiedono l'1%. Tsipras non vuole imporre l'aliquota del 23% di Iva su hotel e ristoranti che sono la maggior industria del paese. Il governo vuole mantenere un 30% di sconto Iva sulle isole mentre i creditori vogliono una tassazione uniforme in tutto il paese.
DIFESA. Altre differenze ci sono sulla spesa militare che per i creditori dovrebbe essere tagliata di 400 milioni di euro nella prossima legge finanziaria mentre Atene punta a un taglio di 200 milioni.
PENSIONI. La Grecia si era dichiarata disponibile a ridiscutere la proposta già fatta martedì ai creditori, e cioè a rivedere ma non a eliminare le pensioni di solidarietà entro la fine del 2018. Invece per i creditori vogliono eliminare completamente questo trattamento entro il 2019.
Ci sono differenze anche per i contributi che i pensionati devono versare al sistema sanitario (la Grecia indica il 5%, i creditori vogliono fare aumentare l'aliquota al 6%). Per Atene, inoltre, il sistema pensionistico potrebbe essere meglio bilanciato attraverso un nuovo meccanismo di calcolo contributivo e un aumento della quota, per le pensioni supplementari, dal 3 al 3,5%.

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