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Lione, dipendente decapita imprenditore e mostra la bandiera dell’Isis

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ARRESTATO UN UOMO, si cerca un complice

Lione, dipendente decapita imprenditore e mostra la bandiera dell’Isis

Barbaro attacco di matrice jihadista in Francia. La vittima è un imprenditore, l’aggressore un suo dipendente. Poco prima delle 10, un uomo a bordo di un’auto ha fatto irruzione nell' impianto di gas industriale Air Products, a Saint-Quentin-Fallavier, nel dipartimento dell’Isère, cercando di colpire alcune bombole di gas e provocando un’esplosione. Poco dopo all'interno del complesso industriale è stato ritrovato un corpo decapitato, la cui testa - coperta di scritte in arabo - è stata ritrovata a diverse decine di metri dal corpo, infilzata sul recinto del cortile dello stabilimento della Air Products, lungo la statale Rd311.

L’uomo decapitato è un imprenditore locale di 45 anni, e l’attentatore, identificato come Yassin Salhi, un suo dipendente. Secondo quanto riferito dal prefetto di Isere Jean-Paul Bonnetain, il veicolo utilizzato per l'attacco nel sito di gas industriale aveva infatti un'autorizzazione ad entrare nella fabbrica e per questo non aveva insospettito la vigilanza.

Le forze di sicurezza hanno arrestato e identificato una persona di una trentina d'anni e la stanno interrogando. Yassin Salhi - che era conosciuto dai servizi di sicurezza francesi ed era stato messo sotto sorveglianza dal 2006 al 2008 da parte della Dgsi (Direction generale de la securité interieure) - si è qualificato come un uomo dell'Isis, mostrando drappi islamisti in mano. Anche la moglie del presunto attentatore, Yassin Salhii, è stata a sua volta fermata dalla polizia. Lo riferisce una fonte giudiziaria, precisando che non ci sono ancora accuse a carico della donna. Oltre alla coppia, la polizia avrebbe fermato un'altra persona.

Hollande, attacco di natura terroristica, volevano far saltare complesso
Quello avvenuto in Isere «è un attentato di natura terroristica: lo testimonia un'iscrizione trovata sul corpo della vittima», ha dichiarato il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande in conferenza stampa a Bruxelles, prima di lasciare il vertice Ue per recarsi a Parigi.

«Non abbiamo dubbi che volessero far saltare l'intero complesso industriale», ha aggiunto Hollande, evocando inoltre la possibilità della presenza di una seconda persona oltre all'attentatore: «A bordo dell'auto c'era una persona, forse accompagnata da un'altra», ha detto il presidente francese, annunciando poi che è stata rafforzata la protezione a tutti i siti Seveso, quelli cioè a rischio perché contengono sostanze pericolose. Peraltro, la fabbrica teatro dell'attacco, Air Products, dove sono impiegate 400 persone, è indicata nella direttiva Seveso europea come a rischio basso. Hollande, ha riferito un ufficiale, ha visto le prime immagini dell'attentato, insieme al cancelliere Angela Merkel, «visibilmente sotto choc».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto pervenire al presidente francese François Holland, un messaggio nel quale esprime «lo sdegno e la condanna per il barbaro attacco omicida avvenuto questa mattina a Saint-Quentin-Fallavier» e invia «al popolo francese, già duramente colpito dall'attentato terroristico del 7 gennaio scorso, il cordoglio e la solidarietà dell'Italia intera».

Nel pomeriggio convocato il Consiglio della Difesa
Sul luogo dell'attentato, che è a 30 chilometri da Lione, si sono recati il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, e anche il ministro degli Esteri, Laurent Fabius. Il presidente francese Hollande, giunto a Parigi per seguire personalmente dall'Eliseo gli sviluppi del dopo attentato, ha convocato una seduta del Consiglio di Difesa. Il governo francese ha rafforzato la sicurezza in tutti i siti sensibili della regione di Lione, e in particolare nei tre comuni vicini al luogo dell'attentato, Valencie, Romans-sur-Isere e Montelimar dans la Drome.

Si cerca un secondo uomo
Le forze di sicurezza francesi starebbero ricercando anche un uomo a bordo di un veicolo che stamane, prima dell'attentato nell'Isere, andava avanti e indietro proprio di fronte l'impianto teatro dell'attentato. Lo scrive il sito del quotidiano francese Le Daphine. Secondo una fonte dei servizi segreti, «c'erano segnali nelle ultime settimane di un possibile attentato di questa natura sul territorio nazionale».

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