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Che cosa scrivono i quotidiani in Grecia. Tsipras: Giorno…

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EMERGENZA GRECIA

Che cosa scrivono i quotidiani in Grecia. Tsipras: Giorno di festa per la democrazia. Samaras: Votiamo sì all’Europa

«Quattro possibili vie per il futuro della Grecia». Nel suo articolo principale della versione online, il giornale Kathimerini descrive quattro possibili scenari, in base tanto all'esito del referendum di oggi quanto alla reazione del paese.

Primo. La vittoria del «sì», seguita da un nuovo giro di negoziazioni efficaci, potrebbe guidare al raggiungimento di un accordo in tempi brevi (prima del 20 luglio, giorno di scadenza di pagamento verso la Bce) e senza default. In tal caso, l'economia potrebbe rientrare alla normalità in un periodo di 6-12 mesi, scrive il quotidiano greco. Secondo. La vittoria del «sì» però potrebbe anche essere seguita da un default “ordinato”, nel caso non si giungesse ad un accordo entro il 20 luglio, ma nei 2-3 mesi successivi. Dal momento che se il nuovo accordo con i creditori fosse approvato dal Parlamento, il paese rientrerebbe nella normalità con ritmi più lenti, cioè nel giro di 18-24 mesi. Terzo scenario. La vittoria del «no» potrebbe lo stesso guidare ad un default “ordinato”, simile allo stesso scenario successivo ad un «sì» (il terzo è simile al secondo). Quarto. Nel caso invece della vittoria di «no», seguita da negoziazioni fallite di nuovo, il paese entrerebbe in un processo di default “disordinato”. Lo scenario peggiore che aprirebbe la strada verso una uscita dalla Eurozona e verso l'isolamento politico del paese. In ogni caso, fattori decisivi per la stabilità di possibili evoluzioni sono sia il cambiamento della formazione del governo in tempi brevi che la tolleranza dimostrata dai creditori del paese.

In altri articoli, il giornale approfondisce gli scenari dopo l'esito del referendum, soprattutto quelli collegati ad una probabile uscita dall'Eurozona con conseguenze che sarebbero devastanti per tutta l’economia nazionale. Oltre la gestione della situazione dopo la chiusura delle urne, vari appelli si fanno all'unità del popolo, che si trova polarizzato, diviso in due dal referendum.

Sempre nella versione online, il giornale To Vima parla di un confronto storico, successivo al fallimento della strategia di Tsipras, alle opportunità di accordo “negate” da Varoufakis e l'esigenza di un nuovo governo di unità nazionale.

To Vima riporta il messaggio di Tsipras lanciato stamane alle urne: «Da domani apriamo la strada per tutti i popoli europei». «Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è allegria» - ha detto Tsipras entrando alla scuola elementare di Kypseli, dove ha votato assediato da decine di fotografi, troupè televisive e giornalisti dalla Grecia e da tutto il mondo - «Oggi è un giorno di festa perché quando la paura e ricatti vengono sconfitti è una liberazione dall'impasse. La scelta è nelle mani del popolo. Tanti possono ignorare la volontà di un governo, ma non la volontà di un popolo. Sono sicuro che da domani avremo aperto una strada di ritorno ai valori fondamentali della democrazia e della solidarietà per tutti i popoli di Europa» ha notato. Tsipras ha descritto il processo come «atto decisivo per un miglior domani sia in Grecia che in Europa» e si è dichiarato ottimista per il risultato.

L’unità nazionale è il messaggio dell'articolo principale del giornale Ta Nea, che segue in tempo reale il referendum che si sta svolgendo senza problemi.

Infine con il titolo «I Greci scelgono l'Europa», il quotidiano Ethnos sottolinea l’importanza storica del referendum come evento principale nella storia del paese dal dopoguerra ad oggi. Ma anche la particolarità di questo referendum che non è solo greco, non è solo uno strumento di decisione nell'interno del paese ma soprattutto un segnale verso l'esterno che influirà sulle decisioni del futuro per la costruzione europea.

Il quotidiano Ethnos riporta, tra le altre cose, il messaggio del presidente della Repubblica
Prokopis Pavlopoulos (che ha votato stamane alle 10 circa). «I cittadini decidono per il futuro secondo la loro coscienza e guidati dall'interesse della nazione», è il titolo di questo Appello per l'unità nazionale fatto dal presidente, a prescindere dall'esito del referendum. Pavlopoulos nel suo messaggio sottolinea che i cittadini oggi sono chiamati a decidere per il futuro del paese, secondo la loro coscienza e guidati dall'interesse nazionale: «Oggi è il giorno del cittadino e solo, del cittadino che viene chiamato a decidere secondo la sua coscienza e guidato esclusivamente dall'interesse pubblico e l'interesse nazionale per il futuro del paese e del nostro popolo» scrive il presidente, continuando:
«Aggiungo solo questo che comunque vada, indipendentemente dal risultato del referendum, la difficile strada del domani dobbiamo percorrerla con un’unità indissolubile, senza crepe. Questo hanno fatto i nostri antenati nei momenti critici. Questo è il nostro dovere oggi. Andiamo avanti, tutti insieme».

Gli altri leader politici. Samaras: votiamo sì all’Europa
Sempre sul quotidiano Ethnos, l’articolo «Sulla bilancia il futuro del Paese», mette a confronto le dichiarazione degli altri leader politici per il referendum

Nel suo paese di origine, a Messinia, ha votato il leader di ND, Antonis Samaras: «Oggi i Greci decidiamo per il destino del paese. Votiamo “sì” alla Grecia, votiamo “sì” all'Europa», dice Samaras. Il leader del partito “To Potami”, Stavros Theodorakis, esprime la speranza che «il seme della discordia che senza pensiero alcuni hanno seminato non germoglierà. Domenica notte dovremo affrontare uniti il grande problema del paese, rafforzando il suo percorso europeo. Spero che il Primo Ministro manterrà la sua promessa». La leader di Pasok, Fofi Gennimatà, afferma: «È ora di decisione e di responsabilità. Il popolo greco, le donne Greche, gli uomini Greci, la nuova generazione, uniti votano oggi per la speranza, per la democrazia, per la dignità. Cerchiamo un accordo sostenibile, resistiamo ai lobby estremi di Europa che tutti questi anni vogliono la Grecia fuori dall'euro, fuori dall'Eurozona. Inviamo un forte “Sì”, alla Grecia, all'Europa, all'euro, con unità e responsabilità». «Oggi è un grande giorno per il popolo greco, che non ha paura. La democrazia dà il diritto ai cittadini di essere loro a decidere», conclude il presidente di An.El e ministro della Difesa, Panos Kammenos.

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