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Così i giornali tedeschi ora criticano la «regina» Merkel:…

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la crisi di atene

Così i giornali tedeschi ora criticano la «regina» Merkel: «Non ha imparato a usare il suo potere»

  • –di Si.Spe.

Se fallisce l'euro, fallisce il governo Merkel. Questo il sottotitolo di copertina del settimanale tedesco Der Spiegel, all’indomani del referendum in Grecia che ha decretato la vittoria del “no”. «Die Truemmerfrau», la signora delle macerie, questo invece il titolo, accompagnato dall’immagine della cancelliera seduta sulle rovine della Grecia (con riferimento alle donne che hanno ripulito le città tedesche dalle rovine della seconda Guerra mondiale).

Der Spiegel online international rincara la dose con un lungo articolo, intitolato “Come la Merkel ha mancato le sfide Grecia ed Europa”: la cancelliera, spiega il giornale, gradisce la sua reputazione di “regina d'Europa”, ma non ha imparato come usare il suo potere, prolungando una brutta situazione per riscaldarla fino al punto di ebollizione. In altre parole, la sua incapacità di prendere posizioni impopolari avrebbe esacerbato la crisi greca.

D’altro canto, il divario che si sta aprendo in Europa sulla crisi greca ha anche a che fare con lo stile della leadership di Angela Merkel, e con la sua caratteristica di permettere che le cose vadano alla deriva per periodi prolungati. Questo metodo funziona quando si tratta di negoziare un compromesso, e quando tutti i soggetti coinvolti sono interessati a un esito favorevole. Ma rischia di non funzionare quando qualcuno - in questo caso Tsipras - è determinato a portare le cose all'estremo.

È ormai chiaro da tempo - continua Der Spiegel - che la Grecia è un caso speciale, nel contesto della crisi dell'euro. Si tratta di un paese in cui né il sistema di tassazione, né il sistema di catasto funziona, un paese che è così profondamente in debito che nessun economista ragionevole crede ancora che possa mai restituire quanto deve. Inoltre, le parti che abitualmente hanno «saccheggiato» lo stato sono state in auge per anni. Poi è arrivato Syriza, un movimento, un partito, che, almeno nellle sue intenzioni più radicali, sognava di rovesciare il sistema.

La cancelliera Merkel sapeva tutto questo. Tuttavia, ha cercato di risolvere la crisi con le ricette che aveva usato nella politica interna tedesca: procrastinando, e soprattutto lasciando che le cose restassero a lungo indefinite. Non sono mancati segnali di avvertimento. Il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble ha a lungo sostenuto che la Grecia poteva essere accompagnata in un percorso fuori dall'euro. La crisi greca, insomma, richiedeva sia una forte leadership, sia un programma chiaro, ma la Merkel non era disposta a fornire né l’una né l’altro.


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