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Il piano di Atene su pensioni e fisco

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la crisi greca

Il piano di Atene su pensioni e fisco

Secondo il quotidiano greco «Kathimerini»la Grecia sta preparando un pacchetto di riforme per un valore di 12 miliardi di euro in due anni, più alto di quanto previsto nelle precedenti trattative con i creditori. La proposta, che il premier Tsipras si è impegnato a consegnare entro oggi, è attesa a Bruxelles «a fine giornata». Un portavoce ricorda che la Commissione è al momento impegnata nella «valutazione delle esigenze finanziarie e della sostenibilità del debito come da mandato dell'Esm ieri». Una volta che la nuova proposta verrà presentata, sarà a sua volta oggetto di valutazione da parte delle istituzioni in vista della riunione dell'Eurogruppo, che sarà con ogni probabilità convocata per sabato.

Alexis Tsipras ha tempo fino a domenica per tenere la Grecia nell’euro, ma come ha ammesso il premier spagnolo Mariano Rajoy, mai tenero in passato con il governo greco, «la musica è cambiata» ad Atene rispetto a qualche settimana or sono. Infatti la nuova richiesta greca, formalizzata dal nuovo ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos, meno abrasivo e più diligente, in una lettera al Fondo salva Stati (Esm) e all’Eurogruppo, è di avere un prestito di tre anni che servirà «a onorare gli obblighi del debito della Grecia e assicurare stabilità al sistema finanziario».

La lettera contiene anche un moderato e vago accenno alla opportunità di “sondare” la possibilità di riduzione del debito. Toni molto diversi da quelli arroganti di Yanis Varoufakis, l'ex ministro già dimenticato in fretta ad Atene, in questa svolta da “Termidoro” del governo Syriza.

In cambio del terzo piano di aiuti il governo Tsipras si è impegnato per «un insieme globale di riforme e misure nelle aree di sostenibilità fiscale, stabilità finanziaria, e crescita economica a lungo termine». L’esecutivo greco ha promesso riforme «immediate, già nei primi giorni della prossima settimana, su tasse e pensioni». Inoltre, si legge ancora nelle lettera ci saranno «successive azioni per modernizzare e rafforzare l’economia» greca. L’agenda «specifica» di tutte queste riforme sarà presentata «al più tardi» oggi all'Eurogruppo.

Mentre Atene ha rinviato a venerdì l’apertura delle banche tutti si chiedono cosa conterrà la lista di riforme proposte per ottenere i prestiti e restare nell’euro. Una prima indicazione è venuta dallo stesso premier secondo cui nell’economia Grecia «in passato si sono formate delle distorsioni che vanno superate. Noi siamo stati i primi a prendere l’iniziativa per abolire le baby pensioni». Lo ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, nella sua replica al Parlamento europeo a Strasburgo dopo gli interventi degli eurodeputati. Le riforme sono «fondamentali e indispensabili, sono l’unico modo per noi di avere surplus di bilancio e non un deficit». In effetti sulle pensioni si tratta di lavorare sui “buchi” ancora aperti per i prepensionamenti, come ha ricordato l’ex ministro del Governo Monti, Elsa Fornero. Quello che bisogna fare, quindi, in Grecia «oltre a evitare i prepensionamenti», è «ridurre i privilegi, perché in Grecia li hanno ridotti davvero poco.

Sono ancora molto orientati sulle pensioni legate al sistema retributivo, che finiscono per essere più generose con i redditi più alti», aveva detto la Fornero recentemente commentando le proposte dell’esecutivo ellenico. E Tsipras sembra orientarsi proprio in questa direzione perché l’età pensionabile è già a 67 anni dal 2012. L’altra possibile stretta sempre sul tema previdenziale è concentrato sulla famosa indennità Ekas che accompagna le pensioni minime. La troika aveva chiesto di ridurle con maggiore rapidità, Atene aveva dato disponibilità ma con gradualità. Insomma posizioni non molto distanti. L’altro tema sono gli aumenti delle imposte societarie al 29%, mentre l’Fmi si opponeva e proponeva di ridurle al 28% dall’anno prossimo.

La troika aveva anche bloccato l’ipotesi di mettere l’una tantum sui dividendi societari oltre i 500mila euro. Anche la proposta greca di aumentare i contributi previdenziali a carico dei dipendenti e imprese non era stata accolta favorevolmente dalla troika preferendo aumentare l’Iva sulla ristorazione e catering dal 13% al 23%. Ora, occorre vedere cosa Tsipras e il suo nuovo staff tecnico riuscirà a proporre, visto che tra le due proposte che prevedevano 8 miliardi tra nuove tasse e maggiori tagli c’era una differenza di appena 500 milioni di euro. A questo punto però per Tsipras si aprirà il problema di far passare in Parlamento la nuova proposta, una volta approvata dai partner europei, con la possibile ostilità dell’ala radicale di Syriza guidata dal ministro dell’Energia Lafazanis. Ma oggi Tsipras potrebbe accettare i voti dei partiti dell’opposizione e subito dopo andare al voto lasciando la parte più estrema fuori dalle liste. Dopo l’esito del referendum, le dimissioni da segretario del Pasok di Evanghelos Venizelos e di Antonis Samaras da leader di Nea Dimokratia, non ha più concorrenti in patria, sebbene resti isolato in Europa.