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3/4 Grexit sì o no / Poveri intransigenti

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    I membri del gruppo: Slovacchia (Robert Fico), Lituania (Algirdas Butkevicius), Lettonia (Andris Berzins), Estonia (Taavi Roivas), Slovenia (Miro Cerar).

    Tra i più duri nei confronti di Atene ci sono i piccoli Paesi dell'Est e le repubbliche Baltiche, ultimi entrati nell'Eurozona chiamati a fare enormi sacrifici per avere accesso al club della moneta unica. Lituania, Slovacchia e Slovenia sono tra i più intransigenti. Si tratta di Paesi ancora poveri, in alcuni casi più della Grecia, sottoposti a dolorosi percorsi di ricostruzione economica o di risanamento. Una sintesi efficace delle loro motivazioni arriva da Dana Reiziniece-Ozola, ministro dell'Economia della Lettonia: «Quando parliamo di crisi greca – spiega – ci sono due aspetti da considerare. C'è il principio di solidarietà , ma ci sono anche gli obblighi: se vuoi la solidarietà devi però fare i “compiti”». Nella Ue ci sono 12 Stati (su 28) più poveri della Grecia in termini di reddito lordo, stando alle stime della Banca mondiale relative al 2013, nell’Eurozona 6 su 19.

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