Un documento del ministero delle Finanze tedesco propone un’uscita della Grecia dall’euro per almeno cinque anni nel caso in cui Atene non proceda al rapido varo di riforme. In questo periodo di tempo il Paese potrebbe ristrutturare il suo debito, ricevere aiuti umanitari e restare nell’Unione Europea. L’esistenza del documento, rivelata dal giornale conservatore tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag, è stata confermata da altre fonti e attribuita genericamente a «esponenti del ministero delle Finanze tedesco». Fonti Ue l’hanno liquidata come «non fattibile», mentre il Governo greco ha smentito che Wolfgang Schaeuble ne abbia parlato durante l’Eurogruppo.
L'alternativa a questo scenario traumatico, sempre secondo quanto scrive la Faz, è che la Grecia migliori le sue proposte in maniera rapida ed esaustiva, procedendo al varo di riforme con il pieno sostegno del Parlamento. Ma questo non basterebbe a Berlino che vorrebbe un sistema tangibile per «assicurare» almeno parte degli aiuti che la Grecia continua a percepire: la creazione di un fondo fiduciario da 50 miliardi di euro in cui trasferire beni da privatizzare e che servirebbe per rimborsare il debito; la riforma della pubblica amministrazione sotto la supervisioe della Commissione europea; prevedere per legge tagli automatici di spesa se gli obiettivi di bilancio non vengono rispettati.
«Mancano ambiti centrali di riforma per modernizzare il Paese - si legge nella nota del ministero riportata dalla Faz - e per produrre crescita e sviluppo sostenibile nel lungo periodo». Mancano «i presupposti per un nuovo programma di aiuti basato su 3 anni». Lo scenario di una sospensione della Grecia dalla zona euro «per almeno 5 anni» sarebbe l’unico modo per garantire una ristrutturazione del debito con il club di Parigi dei Paesi creditori, cosa vietata invece dai Trattati europei.
Schaeuble, presente al vertice in corso a Bruxelles, non ha voluto commentare le indiscrezioni. Entrando all’Eurogruppo tuttavia aveva rilasciato dichiarazioni che lasciavano presagire la difficoltà dei colloqui. «Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia» ha dichiarato.
Il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha scritto in una nota che il suo partito, la Spd, era a conoscenza del documento ma ha precisato che l’ipotesi di un’uscita temporanea della Grecia dall’euro è valida solo se Atene la considera «la soluzione migliore».
Il portavoce dell’Esecutivo greco ha smentito che Schäuble abbia parlato di una sospensione temporanea della Grecia dall’area euro durante il summit in corso a Bruxelles. Proprio da Bruxelles arrivano nuove smentite a queste indiscrezioni. L'idea di una Grexit temporanea di 5 anni «non può essere presa sul serio», dichiarano all'Ansa fonti diplomatiche Ue vicine ai negoziati, perché «è legalmente infattibile, senza senso economico e non in linea con la realtà politica». L'idea di un'uscita a tempo della Grecia dall'euro, ovvero una sorta di periodo sabbatico dalla moneta unica, spiegano le fonti, è una «vecchia idea» del professore Hans-Werner Sinn, presidente dell'Ifo, consigliere del ministero delle Finanze tedesco e noto «falco», che era stata anche ribattezzata da alcuni “Unsinn”, parola che in tedesco vuol dire «senza senso». Per questo, sottolineano le fonti, «è giunto il momento ora di una discussione seria e di soluzioni, non di riattivare idee accademiche non pratiche».
È vero però che le posizioni del ministro tedesco sono da tempo tra le più intransigenti con la Grecia. Negli ultimi mesi, da quando è cambiato il governo ellenico con l’arrivo al potere di Tsipras, la linea di Schäuble si è ulteriormente irrigidita tanto che secondo diverse fonti si è allontanato dalle posizioni della cancelliera Angela Merkel, che invece continua a preferire la ricerca di un compromesso con Atene. Non va dimenticato però che è lei a guidare il Govero e in ultima analisi è lei a decidere.
La Germania si sarebbe inoltre opposta a estendere la scadenza dei finanziamenti alla Grecia a 60 anni, come chiesto dal Fmi. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il Fondo ritiene che la scadenza dei prestiti dall'area euro andrebbe raddoppiata dagli attuali 30 anni perché così si renderebbe il debito greco più gestibile.
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