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dopo l’accordo all’eurosummit

Dal Fondo di garanzia al ritorno della Troika: il tour de force di Atene per avere gli aiuti

BRUXELLES - Con l’accordo ci sono le condizioni per aprire il negoziato sul prestito chiesto dalla Grecia all'European Stability Mechanism, il Fondo salva-stati di cui sono azionisti gli stessi governi con i loro ministri delle Finanze. Per approvare il mandato alcuni governi dovranno passare per il loro parlamento, ma il primo parlamento sul quale sono puntati i fari è quello greco che entro mercoledì dovrà approvare una serie di misure urgenti che fanno parte della lista delle “azioni prioritarie”. Tale passaggio è fondamentale perché chiarirà definitivamente se la Grecia è in grado di far corrispondere agli impegni presi a Bruxelles coerenti decisioni ad Atene. «L'assunzione di responsabilità da parte delle autorità greche è la chiave e un'attuazione positiva deve seguire gli impegni politici», è scritto nel documento finale concordato dai 19 leader della zona euro.

Misure urgenti - Entro mercoledì 15 luglio il Parlamento greco deve approvare 4 misure prioritarie: la semplificazione dell'Iva e l'allargamento della base fiscale per aumentare le entrate (ciò include la fine graduale dello sconto dell'Iva nelle isole eccetto quelle più periferiche); le misure sulle pensioni con l'aumento dell'età pensionabile e le norme per scoraggiare il pensionamento anticipato; la piena indipendenza dell'ufficio nazionale di statistica (Elstat); le norme per introdurre tagli di spesa “semiautomatici” in caso di deviazione dagli obiettivi di surplus primario dopo l'approvazione di Commissione, Bce e Fondo monetario. Entro mercoledì 22 luglio il Parlamento deve approvare altre due misure: il codice di procedura civile per rendere più efficiente il sistema giudiziario e ridurne i costi; il recepimento della direttiva sulla ristrutturazione e liquidazione delle banche (il cosiddetto bail-in). Solo dopo l'attuazione legale di questi sei atti l'Eurogruppo deciderà di dare il mandato a Commissione, Bce e Fondo monetario (che resterà nella partita greca) a negoziare il nuovo “memorandum of understanding” con Atene.

Riforme - Il governo greco, è scritto nel documento, deve “impegnarsi formalmente” a rafforzare le proposte identificate dai creditori «con un chiaro calendario di attuazione per la legislazione per avere chiarezza sulla direzione delle scelte nel medio termine».
Cinque i settori di intervento: riforma ambiziosa delle pensioni e misure per compensare le sentenze della corte costituzionale sui provvedimenti per la previdenza e attuazione della clausola 'zero deficit' o misure alternative entro ottobre; apertura dei settori commerciale, della proprietà delle farmacie, di certe professioni come il trasporto via mare; privatizzazione dell'operatore di trasmissione dell'elettricità Admie «a meno che non ci siano misure con effetti equivalenti sulla concorrenza»; revisione della contrattazione collettiva comprese le norme sui licenziamenti «con un calendario e un approccio concordato con le istituzioni»; misure per il settore finanziario in particolare per i crediti in sofferenza e per eliminare «le interferenze politiche soprattutto nelle nomine»; riforma della pubblica amministrazione per renderla più efficiente e depoliticizzarla: una proposta in questo senso è attesa entro il 20 luglio.

Fondo di garanzia. Il Governo greco deve impegnarsi ad accelerare il programma di privatizzazioni (bloccato dal governo Tsipras subito dopo le elezioni di gennaio). Le attività da privatizzare dovranno essere conferite a un fondo indipendente che le monetizzerà attraverso cessioni e altri mezzi. Il ricavato di queste cessioni servirà a creare una riserva da 50 miliardi di euro, di cui 25 saranno usati per la ricapitalizzazione delle banche, mentre 12,5 miliardi saranno usati per abbattere il debito e 12,5 miliardi per investimenti. Il Fondo avrà sede in Grecia - in una prima fase l’Eurogruppo chiedeva che avesse sede in Lussemburgo - e sarà gestito da autorità greche sotto la supervisione delle istituzioni europee.

Il ritorno della Troika. Il Governo greco si impegna «a normalizzare in pieno i metodi di lavoro con le istituzioni (Commissione, Bce e Fmi, ndr). Il Governo deve concordare con le istituzioni tutti i progetti di legge in settori rilevanti prima di sottoporli a consultazione pubblica o al Parlamento». Entro il 20 luglio il governo greco si impegna a chiedere l’assistenza tecnica delle istituzioni e degli Stati membri per attuare le riforme.

Niente haircut sul debito.L’Eurosummit ricorda di aver già in passato ridotto i costi del servizio del debito greco. Tuttavia si dice disponibile «a considerare misure addizionali come un periodo di grazia più lungo (cioè una moratoria a tempo sui rimborsi, ndr) e un allungamento delle scadenze» per garantire che il debito sia sostenibile. L’Eurosummit chiarisce che un «haircut (cioè il taglio del valore nominale del debito, ndr) non può essere previsto». Quest’ultima era la principale richiesta di Tsipras.

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