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Grecia, Tsipras silura i ministri ribelli. La Ue vara il prestito ponte…

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RIMPASTO AD ATENE

Grecia, Tsipras silura i ministri ribelli. La Ue vara il prestito ponte da 7 miliardi

ATENE - Tsipras vara il rimpasto di governo e silura i ministri a lui ostili dopo il no al piano di salvataggio. Resta in sella il ministro delle Finanze Tsakalotos, che ha preso il posto di Yanis Varoufakis il 6 luglio, mentre lascia il ministro dell’Energia Lafazanis, leader dell’ala radicale di Syriza. Il rimpasto appena annunciato prevede che il ministro del Lavoro Panos Skourletis passi all’Energia mentre Tryfon Alexiadis è stato nominato vice ministro delle Finanze al posto della dimissionaria Nadia Valavani. George Katrougalos prende il posto di Skourletis al Lavoro. Tra ministri e vice, sono in tutto nove i cambiamenti. Salta anche il portavoce del Governo Gabriel Sakellaridis, che viene sostituito da Olga Gerovasili. Un giro di poltrone che non rappresenta un terremoto perché i sostituti sono tutti esponenti di Syriza. Non c’è dunque un allargamento della maggioranza ad altri partiti, almeno per ora.

Gli sviluppi politici ad Atene arrivano poche ore dopo che i ventotto paesi della Ue hanno dato il loro ok formale all’immediato esborso di un prestito ponte da 7,16 miliardi per consentire alla Grecia di far fronte alle prime scadenze urgenti. Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. I fondi saranno disponibili da lunedì mentre il nuovo Memorandum of understanding con il prestito fino a 86 miliardi sarà finalizzato nel giro «di poche settimane»

Si sblocca dunque il finanziamento per Atene, vitale per consentire al Governo di rimborsare il Fondo monetario e la Banca centrale europea. Il commissario lettone ha poi spiegato che «la questione del debito greco è di nuovo in agenda, si è pronti a discuterla ma è chiaro, come ha detto l’Eurosummit, che non ci sarà nessun «haircut» del valore nominale, ma come fare non so ancora dirlo, sta ai Paesi della zona euro deciderlo, la Commissione non è un creditore».

Sempre oggi, il board dei governatori dell'European Stability Mechanism (cioé i ministri delle Finanze della zona euro) ha approvato formalmente la decisione di concedere in via di principio il sostegno finanziario alla Grecia dopo la conclusione delle procedure nazionali con voti nei parlamenti di vari Paesi membri. Cio' apre la strada alle istituzioni (Commissione europea, Bce e Fmi) per il negoziato di un memorandum di intesa con il dettaglio delle riforme macroeconomiche e la «condizionalità» sulle scelte di politica economica e di bilancio. L'Esm ha una capacità di prestito attualmente di 455 miliardi di euro ma, indica lo stesso organismo, «solo una piccola parte di tale somma sarà necessaria» per la Grecia. Ufficialmente non ci sono conferme sull'entità del prestito: due giorni fa fonti europee avevano indicato che dovrebbe essere di 40-50 miliardi di euro in tre anni a fronte di un pacchetto complessivo di 82-86 miliardi. La differenza sarebbe colmata dalle entrate da privatizzazioni e dalla raccolta di fondi sul mercato da parte del Tesoro ellenico.

Se da Bruxelles arrivano dunque i primi segnali di normalizzazione in questa crisi drammatica che attanaglia il Paese, da Atene, oltre ai sommovimenti politici, giungono segnali contrastanti per le banche. I media locali hanno infatti annunciato che, contrariamente alle attese, lunedì mattina gli sportelli. Successivamente però un funzioanrio della Banca centrale ha confermato l’apertura per lunedì.

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