Dopo 23 giorni di chiusura, oggi in Grecia riaprono le banche: le file davanti alle filiali si sono, ma nella maggior parte dei casi sono contenute e ordinate. Restano i limiti ai prelievi, di 420 euro a settimana, invece dei precedenti 60 euro al giorno.
Ue: effettuato prestito ponte
Intanto la Commissione Ue ha confermato che l'esborso del prestito ponte di 7,16 miliardi alla Grecia è stato effettuato. Si tratta di un finanziamento ponte da parte dell'Efsm (European Financial Stability Mechanism). In tal modo Atene potrà effettuare i pagamenti alla Banca centrale europea e al Fondo monetario internazionale, verso il quale lo Stato greco è in arretrato per circa due miliardi. «Ora tocca alla Grecia avviare le procedure perché i pagamenti siano effettuati».
Al via i rimborsi ai creditori
E a questo proposito, la Grecia ha iniziato le procedure per il pagamento di 6,8 miliardi di euro ai creditori. Lo riferiscono vari media internazionali. È stato così avviato il pagamento di circa 2,5 miliardi di euro in arretrati dovuti al Fondo Monetario Internazionale. Il Governo sta inoltre pagando 4,2 miliardi di euro dovuti alla Banca centrale europea, in scadenza oggi. Il governo sta inoltre ripagando 500 milioni alla banca centrale greca.
Il Fmi conferma: Grecia ha ripagato tutti gli arretrati
Il Fondo monetario internazionale «conferma che la Grecia oggi ha ripagato la totalita' degli arretrati» nei confronti dell'istituto di Washington, equivalenti a circa 2 miliardi di euro. Lo ha detto in una nota il portavoce del Fondo, Gerry Rice, precisando che «la Grecia non ha più arretrati nei confronti del Fmi», che così può sbloccare in linea teorica nuovi fondi a favore di Atene. «Come abbiano detto - conclude Rice - il Fondo è pronto a continuare ad assistere la Grecia nei suoi sforzi volti al ritorno alla stabilità finanziaria e alla crescita».
Scattato l’aumento Ivaper alimentrari e trasporti
Situazione più difficile, ma apparentemente sotto controllo, nei supermercati. L'aumento dell'Iva, dal 13 al 23%, per tanti generi alimentari, dal burro ai biscotti e al cioccolato, impone una frenetica attività per cambiare le etichette dei prezzi dei prodotti sugli scaffali. È previsto che l'Iva per i trasporti passi dal 5 al 10%. I tassisti non hanno ancora aggiornato i tassametri, quindi hanno tre scelte: chiedere l'aumento a voce, rimetterci in proprio o emettere ricevute “vecchie”.
Non cambia l'Iva per i generi di fascia alta: era e resta al 23% come per i pneumatici. Ma c'è in vista anche un ribasso: scenderà dal 6,5% al 6% l'imposta su farmaci, libri, riviste e biglietti per spettacoli. Nelle farmacie, però, l'aspirina è ancora al 6,5%. «Attendiamo la direttiva del ministero della Salute», spiegano in una farmacia in piazza Omonia dove la confezione da 20 di aspirina è vendita a 1,81 euro.
Settimana cruciale per il premier Tsipras
Intanto la settimana che si apre sarà cruciale per il premier greco Alexis Tsipras, intenzionato, secondo alcuni media greci, a fare un «crash test» in Parlamento ed eventualmente pronto a dimettersi nel caso di ulteriori defezioni nelle file di Syriza.
Ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito in un'intervista alla rete televisiva Ard la sua netta opposizione a un taglio del debito greco, «impossibile» in seno all'eurozona. Ma per la prima volta ha aperto uno spiraglio a un possibile alleggerimento in termini di scadenze e di tassi di interesse.
Bruxelles: mercoledì auspichiamo passaggio positivo a parlamento Atene
«Ci aspettiamo che il parlamento greco voti quanto stabilito dall'accordo raggiunto fra i capi di Stato e di Governo della zona euro». Lo hanno ribadito fonti del Consiglio Ue. L'appuntamento è per mercoledì, quando il parlamento ellenico si pronuncerà sulla riforma della giustizia, in particolare sul nuovo codice di procedura civile, e sulle norme che regolano la gestione ordinata dei fallimenti degli istituti di credito. I vertici politici europei non sembrano preoccupati delle eventuali ricadute politiche della spaccatura di Syrizia che ci si aspetta si riproporrà mercoledì al voto.
Quanto alla chiusura da parte di Atene della posizione verso il Fmi, secondo Bruxelles chiude definitivamente una falla che complicava la situazione anche in termini politici: permette al Fmi si restare a pieno titolo nella partita sia come prestatore sia come controllore del rispetto dell'accordo che sarà sancito sul prestito Esm.
Quanto servirà perché i depositi non siano più sottoposti a vincoli?
Quanto tempo occorrerà perché i depositi non siano più sottoposti a vincoli (per i residenti) non è chiaro: secondo alcuni occorrerà aspettare la conclusione della trattativa sul terzo prestito che includerà fondi per la ricapitalizzazione delle banche per la quale è stata indicata una necessità finanziaria di 25 miliardi. Grossomodo sarebbe la metà dell'intero prestito che, secondo fonti europee di alto livello, dovrebbe aggirarsi fra i 40 e i 50 miliardi su un totale di 82-86 miliardi. La differenza sarebbe colmata dagli introiti da privatizzazioni e da emissioni di titoli sovrani ellenici sul mercato a breve scadenza.
L’ex Troika attende il voto di Atene mercoledì
Nessuno nei “palazzi” di Bruxelles alimenta in queste ore dubbi sul processo in corso. Varie volte i portavoce della Commissione europea hanno indicato di non voler partecipare a “speculazioni” su questa o quella conclusione del negoziato sul prestito e sulle condizioni per ottenerlo quando, peraltro, le discussioni fra creditori e Grecia non sono decollate.
Per avviare le discussioni il Brussels Group (si tratta dell'ex Troika formata da Commissione, Bce e Fondo monetario) e l'Esm aspettano il voto parlamentare di mercoledì.
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