KYOTO - Nonostante la pioggia torrenziale portata dal tifone Nangka, sono venuti tanti turisti anche quest'anno al Gion Matsuri, il principale festival tradizionale di Kyoto (risalente all'anno 869) incentrato sui grandi carri Yamaboko.
L'antica capitale imperiale è stata nominata per il secondo anno consecutivo come ”Top Global Destination” dalla rivista americana Travel & Leisure, con la sua gemellata Firenze classificatasi al quarto posto. Il sindaco Daisaku Kadokawa ha ringraziato anzitutto la popolazione, che esprime molti volontari per aiutare i visitatori per una esperienza turistica di eccellenza. Certo a Kyoto manca l'armonia urbanistica complessiva dopo lo sviluppo non sempre controllato del dopoguerra, ma in fondo anche la colossale stazione ferroviaria rinvia alla qualità del sistema dei trasporti. Di recente l'amministrazione ha fatto molti sforzi per ingentilire alcuni quartieri, ad esempio rilanciando come alloggi turistici le tradizionali case dei mercanti (machiya) e interrando gli antiestetici pali della luce che ancora ammorbano metropoli e paesi giapponesi.
Tra i punti di forza della città dei templi, dei giardini zen e delle geishe ci sono anche la cucina - presentata di recente anche a Expo Milano - e le vette dell'artigianato in vari settori. Kyoto sa percorrere nuove strade e ha aperto i suoi luoghi Patrimonio dell'Umanità, come il castello Nijo, all'Opera italiana (con la “Madama Butterfly” del Comunale di Bologna). Tradizione ma anche contemporaneità, come dimostra il Kyoto International Manga Museum, o l'inedita apertura di un tempio alle sfilate di moda di Ferragamo. Insomma una città che merita i suoi quasi 56 milioni di turisti dell'anno scorso ed è al centro del boom di turisti stranieri in Giappone, guidato dai cinesi che a Kyoto si possono vedere passeggiare in kimono. Un boom che interessa anche gli italiani, il cui numero quest'anno nel Sol Levante dovrebbe superare per la prima volta quota centomila.
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