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Siria, i bambini profughi coltivano la speranza recitando per Youtube

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la compagnia Salam Ya Sham

Siria, i bambini profughi coltivano la speranza recitando per Youtube

Una pedana di legno e due lunghi teli sono il palcoscenico di uno spettacolo straordinario. E' un teatro, il primo teatro in un campo profughi siriani in Libano. E gli attori delle storie inventate, ma soprattutto con tanta vita vissuta da recitare, sono bambini. Un'iniziativa, unica nel suo genere, che arriva laddove il tempo della speranza può sembrare terminato e per sempre.

La storia è quella di una piccola compagnia teatrale di bambini siriani chiamata Salam Ya Sham, che con gli occhi dell'innocenza trasforma una delle più crudeli disgrazie, quella della guerra, in una commedia divertente, per spazzare via la tristezza e continuare a sognare e sperare. Una dote e forza che solo un bambino può avere.

Le commedie della compagnia sono prodotte non solo per gli abitanti del campo, ma anche per il pubblico dei social network. Grazie al direttore della compagnia, Wisam Al Ghati, che segue passo passo i bambini, si è riusciti a produrre una mini serie “ Bab Al Khaima” (la porta della tenda), pubblicata a puntate su Youtube, per tutto il mese di Ramadan.
Sono tanti i bambini ospiti in questo e negli altri campi dei profughi siriani. Al terzo anno di guerra in Siria, hanno raggiunto ormai il milione, dei quali 740mila hanno meno di 11 anni.

«Il milionesimo bambino rifugiato non è solo un numero» dice Anthony Lake, direttore dell'Unicef, “è un bambino reale, strappato alla propria casa, forse anche alla propria famiglia, e costretto ad affrontare orrori che noi possiamo comprendere solo in parte».
La scenografia di Salam Ya Sham è quella del campo, i bambini sono la voce narrante, le storie sono quelle di tutti i giorni, di quello che si vive, ma anche la memoria, di quello che era la quotidianità del paese lasciato alle spalle.

Pochi strumenti dunque, ma abbastanza per produrre arte, racconta Wisam Al Ghati. I volti dei piccoli spettatori, sono quelli della meraviglia e dello stupore. Di sorrisi e sogni a occhi spalancati, davanti a un palcoscenico che acquista magia, almeno per qualche istante. Lasciandosi alle spalle la dura realtà della guerra e le nuove condizioni di vita che si trovano a vivere in un campo, lontano da casa. Da quella che era l'incantevole Siria.

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