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Giappone, i pesci-robot aiutano medici e astronauti

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PIANETA GIAPPONE

Giappone, i pesci-robot aiutano medici e astronauti

NAGASAKI - Alcuni studenti-ricercatori della Graduate School of Engineering dell'Università di Nagasaki armeggiano con un branzino-robot, un tonno-robot e un delfino-robot. Li pongono in una vasca e ne osservano i movimenti, che replicano in modo perfetto quello delle creature viventi dei mari. I robot sono stati realizzati in modo realistico, tanto che i pesci “veri” non si spaventano se avvicinati dalle loro repliche tecnologiche: non li distinguono dagli appartenenti alla loro specie. E' nel laboratorio universitario del professor Ikuo Yamamoto che gli studi di robotica si concentrano sulla riproduzione dei meccanismo di movimento dei pesci. Un campo promettente perché aperto a una vasta serie di applicazioni, dalla chirurgia alla generazione di energia fino a un utilizzo nelle stazioni spaziali.

Yamamoto è riuscito a creare un sistema di propulsione basato sull'oscillazione elastica tipica delle pinne, grazie a sottilissimi strati di acciaio che si curvano con straordinaria flessibilità. Una tecnologia che ha cominciato a essere utilizzata nella robotica chirurgica, in particolare con la realizzazione di forcipi che possono operare in modo molto “soft” e riescono cosi' a non danneggiare gli organi che toccano e muovono.
Le ricerche di Yamamoto hanno suscitato l'attenzione anche della Nasa, dopo alcune sue collaborazioni su richiesta di astronauti giapponesi. Attualmente è in corso di perfezionamento un manta-robot sollecitato dall'astronauta Satoshi Furukawa, con il compito di volare dentro la stazione spaziale per “pulire” l'ambiente in assenza di gravità risucchiando le polveri nella sua “bocca”: una manta che può “volare” ed è in grado, grazie a sensori, di cambiare direzione quando individua un ostacolo (una parete). In precedenza, su richiesta di un altro astronauta, Koichi Wakata, una manta era stata sviluppata per lo “spacewalking”.

“Il settore più promettente delle nostre ricerche sul piano del possibile utilizzo industriale è comunque quello dell'esplorazione sottomarina e quello della generazione di energia, anche attraverso lo sfruttamento del moto ondoso”, afferma Yamamoto, che sta anche sviluppando una sirena-robot: usa la coda per muoversi ma ha anche “mani” in grado di afferrare oggetti sul fondo marino. Dai pesci, insomma, vengono idee per nuove frontiere di utilizzo delle risorse del mare.

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