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Renzi, 48 ore tra Tokyo e Kyoto per rafforzare i rapporti con il Giappone

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la visita nel paese del sol levante

Renzi, 48 ore tra Tokyo e Kyoto per rafforzare i rapporti con il Giappone

Tokyo - Matteo Renzi si distacca per 48 ore dalla politica italiana e dai suoi problemi di imboscate o di controverse libertà di coscienza parlamentari per una “Official working visit” a Tokyo e Kyoto. Una visita quasi lampo: arriverà domenica pomeriggio ad Haneda e ripartirà la sera di martedì dallo scalo di Itami a Osaka. Del resto, di questi tempi, meglio non stare a lungo lontano da Roma a scanso di nuovi scherzi politici. Forse per questo il premier non farà due cose di cui si era parlato, che avrebbero contribuito a migliorare la sua immagine presso una parte dell'elettorato che si sente trascurata: non andrà a Hiroshima in occasione del 70esimo anniversario della prima bomba atomica, né si recherà al grande raduno mondiale degli scout in corso a Yamaguchi (con la presenza di un migliaio di ragazzi italiani). Restano soprattutto le visite istituzionali, che rinsalderanno le già ottime relazioni bilaterali.

In coppia con Shinzo Abe
Matteo Renzi e il premier giapponese Shinzo Abe hanno in comune un profilo internazionale che li vede alfieri di programmi economici che respingono l'austerità fine a se stessa e vedono come strada maestra per il consolidamento fiscale la promozione di crescita economica e riforme. Alla guida di due Paesi ad altissimo indebitamento, condividono una “narrativa”per cui l'imposizione di eccessivi vincoli a economie indebolite rischia di diventare controproducente ai fini stessi di un miglioramento della situazione fiscale complessiva. Entrambi sono accreditati come fautori di ampie riforme, anche se non manca chi attribuisce loro la propensione a parlarne molto senza riuscire a introdurre poi tutte le novità che dichiarano “ormai” compiute. Abe deve vedersela con i mandarini rigoristi del suo ministero delle Finanze, di cui ha superato l'opposizione rinviando un aumento dell'Iva che era già stato deciso, con l'argomento che l'economia era troppo debole per sostenerlo (in quanto fiaccata da un precedente rialzo della pressione fiscale indiretta). Renzi deve fare i conti soprattutto con Bruxelles e Berlino. I due hanno già avuto occasione di vedersi per ben quattro volte da quando Renzi assunse la carica nel febbraio dell'anno scorso. Durante la visita in Italia del giugno 2014, Abe aveva invitato Renzi in Giappone, ribadendo l'invito al recente G7 di Elmau. Gli altri contatti erano avvenuti al vertice Asem a Milano e in un consesso internazionale in Olanda (Abe sarebbe dovuto venire anche al Japan Day di Expo Milano dell'11 luglio, ma è stato trattenuto da impegni parlamentari e ha inviato la moglie Akie a promuovere il “washoku” al popolarissimo padiglione giapponese). Il loro quinto incontro avverrà alle 18.30 di lunedì al Kantei, la residenza ufficiale del premier, dopo l'udienza di Renzi con l'Imperatore (14.30) e prima di una cena tra premier e rispettive mogli aperta a esponenti giapponesi legati in vari modo all'Italia.

I rapporti economici
Durante l'ultima visita di un premier italiano a Tokyo di tre anni e mezzo fa, Mario Monti aveva deluso il collega Noda esprimendo un forte scetticismo dell'Italia sulla prospettiva di un Economic Partnership Agreement (EPA) tra Unione Europea e Giappone. La posizione italiana si è evoluta e questa volta Renzi non deluderà Abe, esprimendo l'auspicio che un bilanciato accordo di libero scambio possa essere raggiunto, possibilmente già entro fine anno come indicato nel recente vertice Ue-Giappone. E' vero che l'industria dell'auto resta contraria a ridurre i dazi Ue all'import, ma vari altri settori dovrebbero beneficiare concretamente di una maggiore apertura del mercato nipponico, a partire da quello agroalimentare. E poi, in ogni caso, i tempi andranno per le lunghe per le ratifiche e l'intero processo dipende in parte dai progressi nei paralleli negoziati che il Giappone ha in corso per la Trans-Pacific Partnership.
Dopo la serata di domenica in ambasciata (dove incontrerà i businessmen italiani), la mattina di lunedì Renzi incontrerà esponenti della comunità imprenditoriale e finanziaria giapponese, ai quali dirà che l'Italia è “open for business”. Non è un caso che si stia realizzando il maggior investimento giapponese nel nostro Paese, grazie all'accordo con cui Hitachi ha deciso di acquisire Ansaldo STS e AnsaldoBreda (lo stesso gruppo ha fatto di recente altre acquisizioni minori da noi). In vista del prossimo vertice dell'Italy-Japan Business Group che si terrà a novembre a Sendai (capoluogo della regione colpita dallo tsunami del 2011), saranno discusse le opportunità di approfondire ulteriormente le relazioni economiche anche in uno scenario post-EPA. L'unica questione bilaterale rimasta aperta per anni (l'accordo firmato nel 2009 per evitare la doppia imposizione previdenziale) si è risolta con la sospirata ratifica ritardata da parte di Roma.

Politica e sicurezza internazionali
Renzi e Abe discuteranno di come rafforzare la cooperazione contro il terrorismo internazionale e per una stabilizzazione di Medio Oriente e Nord Africa. In questo senso gli aiuti allo sviluppo erogati da Tokyo possono avere un ruolo non indifferente (l'hanno già esposta a rappresaglie da parte dell'Isis, con la decapitazione di due reporter giapponesi). I due Paesi circondati dal mare dovrebbero anche sottolineare l'importanza della “rule of law” in opposizione a ogni tentativo di cambiamento dello status quo con la forza o l'intimidazione (Tokyo ci tiene in modo particolare, in quanto allarmata dalle mosse di Pechino nel Mar Cinese Meridionale e Orientale). Sarà sottolineata la comune lunghezza d'onda nelle relazioni con la Russia, che contempla pressioni (dopo il caso Ucraina) senza però interrompere il filo del dialogo. Su questo, fino a pochi giorni fa, il Giappone teneva molto a che Renzi sottolineasse l'importanza di non ostracizzare Putin (con cui si è incontrato di recente in Italia): così il premier italiano avrebbe offerto una copertura politica (nei confronti del comune alleato Usa) all'invito a visitare il Giappone entro fine anno che era nelle intenzioni di Abe. Senonché è saltato fuori che il premier Medvedev intende visitare presto le Kurili Meridionali, isole che il Giappone rivendica, il che fa infuriare i giapponesi e renderà probabilmente impossibile la visita di Putin a Tokyo. Ad Abe non resta quindi che ottenere che Renzi annuisca alla sua nuova politica di “contributo pro-attivo alla pace”, con una interpretazione elastica della Costituzione ultrapacifista per introdurre la possibilità di intervento delle Forze di Autodifesa giapponesi anche all'estero in aiuto di alleati. La Dieta sta dibattendo in modo molto acceso le nuove leggi sulla Difesa, che suscitano ampie controversie. Renzi non potrà che avallare l'evoluzione del Giappone verso un ruolo internazionale più attivo, come sollecitano gli americani. Del resto, noi siamo i maestri delle interpretazioni elastiche della Costituzione: benché il nostro art. 11 sia quasi identico alla prima parte dell'art. 9 della Costituzione nipponica (con il solenne ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionale), abbiamo finito per bombardare Baghdad, Belgrado e Tripoli senza troppi scrupoli formali. Tanto che, filtrato dalla recente storia italiana, il dibattito alla Dieta nipponica (che spacca il capello su una casistica puntualissima delle possibili forme di intervento militare all'estero) appare quasi surreale.

Verso il 2016 tra diplomazia e cultura
L'anno prossimo segnerà i 150 anni dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, aperte nel 1866 dalla missione della Real Pirocorvetta Magenta con la firma (25 agosto) del Trattato di Amicizia e Commercio. Renzi e Abe sanciranno la volontà politica di dare un forte significato all'anniversario, specialmente come occasione di rilancio dei rapporti culturali. L'Italia sarà protagonista nella stagione culturale di Tokyo con un vasto programma di eventi, di cui alcuni eccezionali resi possibili da disponibilità italiana e sponsor giapponesi. Il clou sarà la mostra su Caravaggio e i Caravaggeschi, ma le mostre saranno parecchie (Botticelli, Leonardo, Pompei, Accademia di Venezia, Morandi, Tavola Doria). Arriverà a Tokyo anche il ritratto, scoperto di recente, di Ito Mancio (primo “ambasciatore” informale del Giappone in Italia, nel tardo ‘500, nel corso di una missione organizzata dai gesuiti), realizzato da Domenico Tintoretto. Non mancherà una tournée del Corpo di Ballo della Scala e una dell'Orchestra Cherubini diretta da Muti. Il Giappone farà la sua parte in Italia. L'importanza della cultura (come fattore anche economico) e di una sua più efficace promozione anche attraverso riforme, dovrebbe essere uno dei temi che Renzi affronterà nel discorso che farà lunedì alle 11 all'Università di Belle Arti di Ueno.
Abe presenterà poi a Renzi i piani per il vertice G7 del 2016 nella pittoresca località di Ise-Shima, scelta anche per la sua attrattività turistica. Il Giappone sta cominciando a somigliare all'Italia come Paese a vocazione turistica, grazie al boom in corso di visitatori stranieri (gli italiani dovrebbero quest'anno superare per la prima volta il numero di 100mila). Il G7 dei ministri degli esteri si terrà invece a Hiroshima. Poi Tokyo passerà la “chair” del G7 all'Italia per il 2017.

Tra Firenze e Kyoto
A sollecitare una visita dell'ex sindaco di Firenze è stato anche il sindaco di Kyoto, Kadokawa, di recente presente nel capoluogo toscano nell'ambito delle celebrazioni per il 50esimo anniversario del gemellaggio tra le due capitali mondiali della cultura e del turismo. Renzi dedicherà a Kyoto la giornata di martedì, nella quale affiancherà agli incontri istituzionali una pausa di respiro finale al Museo dell'Artigianato tradizionale. L'antica capitale imperiale si prepara ad accoglierlo organizzando sabato l'evento “Ciao Italia 2015” alla quale è prevista la partecipazione di più di 2 mila persone, che si concluderà con grandi fuochi di artificio di benvenuto all'estate.

Il Kyoto International Forum, che organizza il primo agosto di ogni anno una serata dedicata ad un Paese straniero, aveva già organizzato una manifestazione sul nostro Paese in occasione della prima edizione del “Anno dell'Italia in Giappone” nel 2001.
Nell'occasione, l'Istituto Italiano di Cultura di Osaka ha organizzato la mostra sui siti Unesco dell'Italia in collaborazione con Enit e Mirabilia. Sono anche previsti seminari sui vini e sull'olio d'oliva italiani e toscani e brevi corsi di lingua, sempre organizzati dall'IIC di Osaka in collaborazione con l'Associazione italiana Sommelier. Kimbo offrirà il caffé a tutti i partecipanti. L'Associazione degli chef di cucina italiana di Kyoto presenterà al pubblico il meglio della nostra cucina. Tra tanta musica italiana.

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