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2/3 I peggiori crolli di Wall Street / L'altro “lunedì…

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    2/3 I peggiori crolli di Wall Street / L'altro “lunedì nero”, il 28 ottobre 1929: Dow giù dello 12,82% (e il giorno dopo a picco di un altro 11,73%)

    Stesso mese, stesso giorno della settimana, ma di 58 anni prima. Wall Street arriva da cinque anni di corsa sfrenata, partiti nel 1924 con l'uscita dalla recessione post-bellica. In quei cinque anni il Dow Jones è quasi quadruplicato di valore, scollegandosi dalla pur robusta crescita dell'economia reale. Dilaga la speculazione effettuata a margine, cioè effettuata investendo denaro che si possiede solo in minima parte.
    I massimi vengono toccati all'inizio di settembre del 1929. Poi inizia la discesa, culminata nel “giovedì nero” del 24 ottobre. Per cercare di frenare il panico, il giorno successivo i più importanti banchieri di Wall Street concordano di replicare la tattica già utilizzata con successo durante la crisi del 1907: acquistare massicciamente azioni (per esempio della US Steel) a prezzi molto superiori a quelli di mercato, per bilanciare le vendite e iniettare fiducia in Borsa. Ma stavolta il giochetto ha effetto solo lo spazio di un week-end: dalla riapertura di lunedì 28 alla chiusura del giorno successivo il Dow Jones precipita letteralmente nel vuoto tra panico e caos, bruciando quasi un quarto del suo valore.
    L'indice tocca un minimo il 13 novembre, recuperando poi per diversi mesi, fino a toccare un massimo nell'aprile del 1930. Ma dall'aprile 1931 riparte una fase “orso” che non si ferma fino all'8 luglio 1932, quando il Dow chiude ad appena 41,22 punti. Dal 3 settembre 1929 l'indice si ritrova con una perdita secca addirittura dell'89%. Molto, molto peggio dell'ultimo grande crack di Borsa allora conosciuto, quello del 1899. Un crollo poco conosciuto e provocato da una notizia falsa. Questa...

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