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ue: intesa non ancora politica

Grecia: raggiunto l’accordo con i creditori su obiettivi di bilancio fino al 2018

Accordo raggiunto tra Grecia e creditori (Ue, Bce e Fmi) sugli obiettivi di bilancio del paese per gli anni 2015-2018 in vista del terzo piano di aiuti dal 2010, che dovrebbe assicurare finanziamenti per 86 miliardi su tre anni, nell'ambito del meccanismo europeo di stabilità. La riunione dell'Eurogruppo per dare il via libera si terrà venerdì, ha confermato il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, sottolineando che il Parlamento spagnolo probabilmente voterà il pacchetto la prossima settimana.

La Grecia, ha fatto sapere il governo di Atene in una nota, grazie a questa enorme quantità di denaro e «in cambio di una lunga lista di misure di bilancio e di riforme» assicura «la copertura dei prestiti e degli arretrati di pagamento dello Stato». Le disastrate banche greche «saranno ricapitalizzate prima della fine del 2015 con un sostegno immediato di 10 miliardi di euro» e senza ricorrere a prelievi sui depositi dei risparmiatori, come è avvenuto nel caso di Cipro nel 2013.

L’intesa raggiunta nella notte prevede un deficit primario (saldo di bilancio, esclusi i pagamenti di debito) pari allo 0,25% del Pil nel 2015. Nel 2016 invece dovrà essere raggiunto un avanzo primario dello 0,5% del Pil, dell'1,75% nel 2017 e del 3,5% nel 2018. Il memorandum prevede per l'economia ellenica una contrazione tra il 2,1% e il 2,3% nel 2015, una flessione dello 0,5% nel 2016 e un ritorno alla crescita al 2,3% nel 2017.

Restano da definire dei dettagli, secondo quanto riferito dal ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos. Restano aperte, ha spiegato Tsakalotos ai giornalisti dopo molte ore di trattative, «due o tre piccole questioni». Questi dettagli riguarderebbero il Fondo delle privatizzazioni e la sorte delle sofferenze delle banche creditrici.

Nella nota del governo Tsipras si assicura infatti che la questione dei crediti deteriorati, che pesano sui bilanci dei banche, sarà studiata «da un'equipe che tratterà con i creditori». Sarebbe stata evitata, inoltre, la vendita delle sofferenze bancarie a fondi specializzati, che avrebbe aumentato il rischio di pignoramento di case per il mancato pagamento dei mutui. La riforma del mercato del lavoro, infine, sarà realizzata «in collaborazione con l'Ocse» e in base agli standard in vigore «in Europa Occidentale».

In serata il premier Tsipras ha chiesto la convocazione del Parlamento in seduta straordinaria giovedì per ratificare l'accordo. In una lettera al presidente del Parlamento scrive di volere che il progetto di legge sul piano di salvataggio venga distribuito già oggi ai parlamentari, per essere discusso domani a livello di commissione e sottoposto al voto al Parlamento in seduta plenaria giovedì. «La natura cruciale della situazione chiede l'immediata convocazione del Parlamento per procedere all'approvazione dell'accordo e permettere il trasferimento della prima tranche dei fondi», scrive Tsipras.

Accordo «tecnico», manca quello politico
«Dopo settimane di discussioni intense è stato trovato un accordo tecnico, ma manca ancora un accordo politico». Ad affermarlo, nel corso del briefing della Commissione Ue, è la portavoce Annika Breidthardt. «Un accordo tecnico -spiega- è stato trovato sui principi. Ci sono dettagli ancora da finalizzare». Oggi «ci saranno ancora delle discussioni» aggiunge Breidthardt, che non fa commenti «sui dettagli degli accordi tecnici». In giornata, rileva la portavoce dell'esecutivo di Bruxelles, «ci saranno delle discussioni telefoniche tra il presidente Jean-Claude Juncker e il presidente della Repubblica francese, François Hollande e con la cancelliera tedesca, Angela Merkel».

Il memorandum di 27 pagine
L’accordo consta di 27 pagine e 35 «azioni prioritarie», che vanno dalla tassazione dell'industria mercantile alle liberalizzazioni, dalle pensioni anticipate alle esenzioni fiscali per le isole, da eliminare gradualmente, dalla fine del 2016, secondo il quotidiano Kathimerini. Il documento segnerebbe, anche secondo il quotidiano ellenico, una sostanziale sterzata verso obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato. Fra le misure richieste dai creditori ad Atene ci sono le modifiche alla tassazione sulla stazza dei cargo per le imprese mercantili, la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale.

Nel pacchetto trova spazio anche il rafforzamento del personale dipendente dal dipartimento per i crimini finanziari (Sdoe, l'equivalente della Guardia di Finanza italiana), la graduale abolizione delle pensioni anticipate, l'attuazione delle riforme di mercato sui prodotti proposti dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), la deregolamentazione del mercato dell'energia e l'attuazione del programma di privatizzazioni già avviato.

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