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maratona notturna

Grecia, il Parlamento approva il piano di aiuti. Tsipras: no a prestito ponte

Via libera del Parlamento greco all'accordo con i creditori sul terzo piano di salvataggio, da 85 miliardi di euro, dopo una lunga maratona notturna. Il pacchetto è stato approvato a maggioranza grazie all'appoggio dei partiti dell'opposizione. Il presidente del Parlamento, Zoe Konstantopoulou, era fermamente contrario al piano di aiuto europeo che per la Grecia vorrà dire nuove misure di austerità. Il primo ministro, Alexis Tsipras, aveva chiesto alle Camere di votare il piano per assicurare la sopravvivenza del paese. E proprio per assicurare stabilità politica al Paese il premier intende chiedere un voto di fiducia al Parlamento dopo il 20 agosto, e cioè dopo che Atene avrà rimborsato i debiti in scadenza della Bce.

L'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha votato contro il nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia. Intervenendo in aula prima del voto, l'ex titolare delle Finanze aveva annunciato di non poter esprimere il proprio appoggio al nuovo piano di salvataggio. Rispondendo a critiche indirette sul suo operato nei mesi di trattative con i creditori, Varoufakis ha detto di sentirsi molto orgoglioso «per aver dato a molti greci durante i cinque mesi di negoziato speranza e coraggio». Varoufakis - che nei giorni scorsi aveva detto che, a suo parere, il terzo pacchetto «non funzionerà» - ha quindi aggiunto che qualora il premier Alexis Tsipras lo volesse, lui rinuncerebbe al suo seggio in parlamento.

Ora i riflettori si spostano sulla riunione dell'Eurogruppo, in programma alle ore 15, dove la Germania intende far pesare le proprie obiezioni all'accordo. Ma la proposta caldeggiata dai tedeschi di un prestito ponte alla Grecia che consenta una negoziazione più accurata del nuovo piano di salvataggio «significherebbe il ritorno a una crisi senza fine». Lo sostiene il premier greco, Alexis Tsipras, in attesa del voto del Parlamento e della riunione a Bruxelles dei ministri delle finanze dell'Eurogruppo. «Non sono pentito di aver concordato un compromesso coi creditori» aggiunge, ribadendo che «questo piano di salvataggio è una scelta necessaria per noi».

Ieri il governo greco aveva duramente criticato i ribelli della maggioranza che intendevano votare contro il terzo piano di salvataggio concordato con i creditori, non escludendo elezioni anticipate in autunno.

Berlino: prestito ponte
Nei giorni scorsi La Germania ha chiesto ad Atene di accettare un prestito ponte che consenta una negoziazione più accurata del nuovo piano di salvataggio, considerato da Berlino «insufficiente». Non è chiaro se una simile proposta verrà ripresentata all'Eurogruppo, mentre si fa largo l'ipotesi di un “tagliando” a ottobre al piano di salvataggio, una revisione per fare il punto sull'implementazione delle riforme e in particolare sulle privatizzazioni. Il Governo tedesco vuole leggere a fondo le carte prima di sottoporre al Parlamento il terzo piano di aiuti. È questo il senso delle dichiarazioni giunte ieri da Berlino e della telefonata di martedì sera tra Angela Merkel e Alexis Tsipras, colloquio burrascoso secondo alcune ricostruzioni di stampa minimizzate però da Berlino.

La cautela della Germania
Un portavoce parlamentare, Ernst Hebeker, ha detto che il Parlamento potrebbe votare già il prossimo martedì sul memorandum per il terzo pacchetto di aiuti alla Grecia, mentre il portavoce della cancelliera tedesca Steffen Seibert ha annunciato che il Governo tedesco prenderà una posizione «entro la fine di questa settimana», definendo «un risultato apprezzabile» il raggiungimento dell'accordo tra Atene e i suoi creditori. «Va esaminato con grande attenzione - ha tuttavia aggiunto -, ma è comunque troppo presto per fare una valutazione chiara» in quanto il testo «è arrivato nelle mani del governo tedesco martedì intorno alle 21.30, quindi è del tutto comprensibile che è difficile avere già all'indomani una valutazione consapevole e fondata».

Berlino vuole partecipazione del Fmi
Seibert ha poi insistito sul fatto che il Fondo monetario partecipi al nuovo piano di aiuti per la Grecia, mentre il portavoce del ministero tedesco delle Finanze ha indicato che si valuterà se il piano è sostenibile. «La precisione supera la velocità», ha detto, mentre ha rilevato che se entro il 20 agosto non sarà approvato il memorandum of understanding dell’accordo si potrebbe ricorrere a ulteriori aiuti finanziari a breve. «L’opzione di un prestito-ponte resta sul tavolo», ha aggiunto. Il 20 agosto la Grecia deve rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Bce.

«Lite telefonica» Merkel-Tsipras
Il portavoce ha aggiunto che Angela Merkel e il premier greco Alexis Tsipras «hanno avuto uno scambio di vedute» nel loro colloquio telefonico, lo scorso martedì sera, minimizzando notizie di stampa secondo cui tra i due ci sarebbe stata una «lite». Secondo la ricostruzione del quotidiano tedesco Bild invece, citando fonti governative greche, c’è stato nella notte un «litigio» per telefono tra Merkel e Tsipras, con a tratti «vere e proprie urla». In particolare, Merkel avrebbe detto di non avere informazioni sufficienti sul contenuto dell’accordo, insistendo sulla necessità di mantenere aperta l’opzione di un prestito-ponte a favore di Atene per avere più tempo e negoziare meglio i singoli punti dell'accordo. Nella serata di mercoledì il ministero delle Finanze tedesco ha smentito che la Germania sia contraria al piano di salvataggio della Grecia. Lo riferisce un portavoce del ministero aggiungendo che sono state sollevate solamente alcune questioni. «Abbiamo semplicemente fatto delle domande. Ci sono parti del processo di esame che non sono ancora terminate», ha spiegato, osservando che le questioni saranno affrontate all'Eurogruppo di venerdì.

Manifestanti in piazza ad Atene
Intanto, migliaia di persone si sono riunite ieri sera a piazza Syntagma, davanti al parlamento di Atene, per protestare contro le misure comprese nell'accordo con i creditori. La protesta è stata convocata dal sindacato comunista Pame e da quello dei dipendenti pubblici Adedy.

Il Pil greco cresce a sorpresa
A sorpresa, l'economia greca torna a crescere nel secondo trimestre. Le stime flash del Pil destagionalizzato registrano una crescita dello 0,8% rispetto ai precedenti tre mesi e dell'1,4% su base annuale. Lo rileva l'ufficio nazionale di statistica Elstat. Gli analisti si aspettavano una contrazione dello 0,8 per cento. Il dato del primo trimestre è stato rivisto al rialzo e resta invariato su base trimestrale dopo un iniziale -0,2 per cento. Perciò la Grecia nel primo trimestre evita la recessione.

Al via privatizzazione di porti e ferrovie
Atene accelera sulla privatizzazione dei porti del Pireo e di Salonicco e della ferrovia di Stato Trainose-Rosco. L'agenzia greca per le privatizzazioni ha annunciato oggi il termine per la presentazione delle offerte: ottobre 2015 per il Pireo, dicembre 2015 per la ferrovia e febbraio 2016 per il porto di Salonicco. L'annuncio dell'Hellenic Republic Asset Development Fund's (HRADF) si basa sull'accordo raggiunto fra il governo greco e i suoi creditori, sul quale voterà il parlamento di Atene nelle prossime ore. Fra le società interessate al Pireo vi è in prima linea il gruppo cinese COSCO che attualmente gestisce il molo I del porto. Fin dal 2009 la Piraeus Container Terminal, una sussidiaria di Cosco, gestisce i moli II e III in base ad una concessione dalla durata di 35 anni.

Questi asset fanno parte del pacchetto di privatizzazioni che Atene si è impegnata a realizzare in cambio degli aiuti. La Grecia dovrebbe ricavare 6,4 miliardi di euro dal programma tra il 2015 e il 2017.

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