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procura di francoforte

Deutsche Bank, otto persone sotto inchiesta per un’evasione fiscale da 220 milioni

La procura di Francoforte indaga otto tra dipendenti attuali ed ex di Deutsche Bank per una presunta evasione fiscale che sarebbe costata centinaia di milioni di euro alla Germania, secondo alcune persone a conoscenza del dossier interpellate dall’agenzia Dow Jones. Il procuratore, che ha rifiutato di rivelare il nome della banca, ha confermato le accuse a otto persone, sostenendo che avevano costruito una rete di aziende ad hoc per commettere frodi Iva legate alla compravendita di emissioni di CO2, certificate tra settembre 2009 e febbraio 2010.

Secondo il magistrato in un numero di casi che potrebbe andare da quattro a sei sono state alterate le dichiarazioni fiscali della banca ed è stato bypassato il sistema di controllo interno, portando così a un’evasione di 220 milioni di euro. Il procuratore ha aggiunto che un 57enne statunitense residente nel Regno Unito britannico, che sarebbe uno dei protagonisti dell’operazione, sarà presto estradato in Germania.

Deutsche Bank è l'unica banca tedesca che è stata pubblicamente legato alla frode fiscale in relazione alla certificazione delle emissioni di carbonio, dopo che era stata avviata una maxi-indagine da parte di 500 magistrati nel dicembre 2012. La banca ha già dovuto sostenere un onere di 310 milioni nel terzo trimestre del 2011 , relativo all'imposta sull’Iva. Alexander Badle, della procura di Francoforte, ha detto che lui e i suoi colleghi stanno «ancora indagando contro 15 attuali dipendenti della banca» e non ha escluso ulteriori oneri. La procura ha esaminato un totale di 25 dipendenti, tra cui il membro del comitato esecutivo di Deutsche Bank Stefan Krause e il co-amministratore delegato Jürgen Fitschen.

I media tedeschi hanno già suggerito che i top manager in questione - tra cui Krause, ma non Fitschen - sapevano dello scandalo CO2 e hanno citato delle e-mail riservate. Per quanto riguarda le accuse più recenti, Deutsche Bank ha fatto sapere che l’indagine interna «sul caso CO2 è in corso e tocca tutti glia aspetti rilevanti. Collaboriamo con le autorità» le persone coinvolte sono state tutte sospese oppure hanno già lasciato la banca, ha riferito una fonte.

Deutsche Bank si trova ad affrontare più di 7.000 azioni legali o indagini normative. Il più grande istituto di credito tedesco ha pagato negli ultimi anni un conto di circa 9 miliardi di euro per chiudere cause legali e indagini delle autorità di controllo, subendo un pesante contraccolpo sul piano della reputazione, come ha ammesso anche il nuovo co-Ceo John Cryan.

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