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A Kos continua l'imbarco dei migranti sulla nave Venizelos per far fronte…

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EMERGENZA IMMIGRATI

A Kos continua l'imbarco dei migranti sulla nave Venizelos per far fronte ai 7000 nuovi arrivi settimanali sull'isola

Nella marina di Kos fin dalle prime luci dell'alba da qualche giorno si assiste alla stessa scena di massa: una lunga fila di profughi siriani in attesa di salire a bordo della nave Eleftherios Venizelos, ancorata nel porto. Sull'isola, sempre sotto pressione per l'arrivo di migliaia di migranti dalle coste turche, è in vigore una pace precaria, dopo gli scontri di domenica scorsa tra una cinquantina di transfughi, pachistani, afghani e iraniani, sotto gli occhi della polizia e dei turisti.

Ormai non è più questione di chi abbia la precedenza a salire a bordo della “Venizelos”: è acquisito che siano i siriani ad averne diritto in forza dello status di profughi. La nave da crociera, diventata un centro per l'accoglienza e la registrazione galleggiante, va lentamente riempiendosi sotto gli sguardi degli esclusi che continuano ad accamparsi in ogni luogo dell'isola con la speranza che dopo i siriani sia il loro turno. Un'attesa estenuante dato che sulla nave si sale a gruppi di venti per volta e che continuano gli arrivi della diaspora siriana : più di 4 milioni hanno lasciato la Siria da quando è cominciata la guerra civile nel 2011. La soluzione della nave è un modo per alleviare l'emergenza umanitaria sull'isola greca, dove costantemente si registrano episodi di ordine pubblico per l'impazienza di tutti a ottenere almeno e il più presto possibile i documenti per lasciare l'isola . Come detto gli arrivi dalla vicina Bodrum, non si arrestano: sfiorano il migliaio al giorno, ma si spera che con la nuova organizzazione le procedure per dare il foglio di via si svolgano più speditamente, con partenze più numerose rispetto ala media giornaliera dei 150-200 fogli di via rilasciati dall'Ufficio Immigrazione nella scorsa settimana a fronte di oltre 7000 arrivi. Quale che sia la nazionalità di appartenenza tutti vogliono regolarizzarsi per poter lasciare l'isola alla volta del Pireo e iniziare il viaggio verso il Nord Europa. Ma se è relativamente semplice giungere a Kos non è altrettanto facile andare via, mentre risulta più semplice lasciare altre isole del Dodecaneso più lontane da raggiungere.

Secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) sono circa 34.500 le persone sbarcate nelle isole del Dodecaneso tra gennaio e luglio. Che peraltro continuano sui gommoni stipati, tutte con il giubbotto di salvataggio: gli adulti quello nero e rosso i bambini quello arancione.
Non c'è scafista e non ci sono i cosiddetti mercanti di uomini, in genere i viaggi sono organizzati da famiglie che comprano un gommone, il motore, i giubbotti e si fanno indicare a vista la rotta da profittatori che ricavano fino a 50 mila dollari da ogni corsa. È la prima tappa di un viaggio che punta al Nord Europa: Germania, Svezia, Danimarca, Olanda le mete che tutti hanno in programma, bypassando l'Ungheria che sta completando il muro di ferro spinato come piano anti-immigrazione rivolto anche alla Grecia.
Spesso capita che qualche gommone per sbaglio arriva anche a Symi, con un allungamento rispetto alla rotta ideale di Kos, ma come detto il tempo perso in mare viene recuperato a terra con procedure burocratiche più rapide. Dopo rapidi controlli ad opera della polizia portuale di Symi, solo un giorno e una notte necessari per esser identificati e registrati con tanto di impronte digitali, si imbarcano per Atene. Non è andata così al migliaio di migranti provenienti da Kos: han dovuto attendere una settimana prima di potersi imbarcare per il Pireo e raggiungerlo lo scorso week end. Tutti comunque quale che sia la nazionalità manifestano l'intenzione di lasciare la Grecia e ripartire subito alla volta della Macedonia, dove si assiste agli assalti ai treni diretti per la Serbia, per accedere all'area balcanica. Alla Grecia da Bruxelles presto arriveranno circa 32,74 milioni di euro dal fondo immigrazione, di cui un primo esborso di 30 milioni sarà effettuato non appena il governo Tsipras renderà operativa l'autorità di gestione degli aiuti. A questo si aggiungerà uno stanziamento di 2,74 milioni dei fondi di emergenza - a cui la Commissione sta lavorando - per sostenere la prima accoglienza dell'Unhcr ai migranti sulle isole. Ci sarà inoltre l'attivazione del meccanismo di protezione civile europeo, per fornire quell'assistenza umanitaria sulle isole che finora non si è molto vista, a parte sporadici aiuti da parte dei turisti. Aiuti necessari a scongiurare certe scene da apocalisse, la cui visione ebbe San Giovanni sull'isola di Patmos, proprio nel Dodecaneso.

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