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Grecia, incarico al leader dell’opposizione. In 25 lasciano…

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In 25 abbandonano Syriza

Grecia, incarico al leader dell’opposizione. In 25 lasciano Tsipras e formano nuovo partito

Il leader di Nuova Democrazia, Evangelos Meimarakis, ha ricevuto oggi formalmente l'incarico di formare il nuovo governo ellenico in un incontro con il presidente greco Prokopis Pavlopoulos. «Ci impegneremo per trovare una soluzione. Abbiamo il dovere di farlo», ha detto il leader del principale partito di opposizione, citato dall'agenzia stampa greca Ana. Meimarakis non ha escluso la possibilità di formare un governo con un primo ministro di Syriza, come il vice primo ministro uscente Yannis Dragasakis.

Nato ad Atene, ma di origine cretese, il 61enne Meimarakis ha assunto la guida del partito conservatore dopo le dimissioni dell'ex primo ministro Antonis Samaras in seguito alla vittoria del No al referendum del 5 luglio. Avvocato, ha studiato all'università Panteion di Atene e milita in Nuova Democrazia fin dal 1974. E' stato ministro della Difesa (2006-2009) e presidente del Parlamento (2012-2014). E' sposato e padre di due figlie.

Ha ora tre giorni per il suo incarico, ma le chance di successo appaiono scarse, in quanto anche gli altri partiti pro-europei (Pasok e To Potami) hanno già detto che non intendono creare nuove maggioranze né appoggiare esecutivi di minoranza. “Le elezioni non servono - ha dichiarato - cercherò di formare un nuovo governo per evitare gli effetti negativi a lungo termine che le elezioni provocherebbero”.

Merkel, dimissioni Tsipras sono soluzione non problema
La cancelliera tedesca Angela Merkel non considera le dimissioni del primo ministro greco Alexis Tsipras come un problema, ma le ritiene un passo verso la soluzione della crisi. Lo ha riferito la presidente brasiliana Dilma Rousseff, dopo aver ricevuto la Merkel a Brasilia, secondo quanto scrivono i media brasiliani. «Le dimissioni non fanno parte della crisi, ma della soluzione» - ha detto la cancelliera alla presidente brasiliana -Tsipras ricostruirà il suo governo, per questo ha rinunciato”. Nell'annunciare ieri sera le sue dimissioni, che aprono la strada ad elezioni anticipate, Tsipras ha chiesto ieri sera il sostegno degli elettori per tornare alla guida del governo con un esecutivo più forte in grado di realizzare l'accordo raggiunto con i creditori.

Junker: elezioni per noi non sono una sorpresa
Le dimissioni del premier greco Alexis Tsipras e l'annuncio di nuove elezioni “per noi non sono state una sorpresa, in seguito alle numerose telefonate tra il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, Tsipras e il presidente della Repubblica Pavlopoulos”. Così la portavoce della Commissione Ue Annika Breidthardt.

Sinistra Syriza pronta a creare nuovo partito
L'ala radicale di Syriza, il movimento del premier greco Alexis Tsipras, è pronta a fondare un nuovo partito, Unità popolare (Leiki Anotita, Lae), con almeno 25 (29) ribelli. Lo scrive la Bbc online citando i media greci, precisando che il leader sarà l'ex ministro dell'energia Panagiotis Lafazanis. L'ex ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, non è presente nella lista dei 25 dissidenti. Lo scrive la Bbc online citando Ta Nea, secondo cui nella lista manca anche la presidente del Parlamento Zoe Kostantopulou.

Lae diventa la terza forza politica del paese dopo Syriza e Nuova Democrazia. Ciò significa che il suo leader riceverà il mandato per formare un nuovo governo se, come probabile, fallirà la missione ora affidata a Evangelos Meimarakis di Nuova Democrazia. «E' ovvio che ci daranno il terzo mandato esplorativo, esauriremo tutte le opportunità per illustrare il potenziale dell'abolizione del memorandum», ha detto alla rete televisiva Megachannel uno dei 25 deputati, Kostas Isichos, riferendosi all'intesa con i creditori internazionali. Dopo la scissione, Syriza rimane il primo partito con 124 deputati, seguito da Nuova Democrazia con 76. Seguono i neonazisti di Alba Dorata e gli europeisti di To Potami, che hanno ciascuno 17 deputati.

“Per sbarazzarci dei memorandum, siamo pronti anche ad uscire dall'euro in maniera controllata. Non c'è l'inferno fuori dall'eurozona”: lo ha detto Panagiotis Lafazanis, leader della neonata Unità popolare -. “Noi raccoglieremo l'energia della campagna per il No al referendum. Quel No è stato trasformato in Sì dal governo, ma non rappresenta il popolo”, ha detto.

La genesi del nuovo partito
La rottura da parte dell'ala sinistra di Syriza era nell'aria sin da quando una parte del partito si è ribellata in luglio all'intesa raggiunta a Bruxelles con i creditori internazionali. Leader della Piattaforma di Sinistra, in seno a Syriza, il 63enne Lafazanis era stato scelto da Tsipras come ministro dell'Energia. Ma è stato poi destituito, dopo essere stato uno dei principali critici dell'accordo di Bruxelles, da lui definito «inaccettabile». Ex militante del partito comunista, è stato il portavoce parlamentare di Syriza nel precedente Parlamento.

A quanto riferisce il sito To Vima, i 24 deputati che hanno seguito Lafazanis sono Stathis Leoutsakos, Kostas Isichos, Rachel Makri, Kostas Lapavitsas, Dimitris Stratoulis, Evgenia Ouzounidou, Thanasis Petrakos, Stefanos Samoilis, Athanasios Skoumas, Yannis Stathas, Alexandra Tsanaka, Despina Charalambidou, Eleni Psarea, Thomas Kotsias, Aglaia Kyritsi, Vasilis Kyriakakis, Michalis Kritsotakis, Ioanna Gaitani, Litsa Amanatidou, Yannis Zerdelis, Kostas Delimitros, Ilias Ioannidis, Zisis Zannas e Vangelis Diamantopoulos.

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