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SIRIA

Colpo all’Isis: ucciso in un raid Usa il capo degli hacker dello Stato islamico

Nuovo colpo inflitto dagli Stati Uniti all’Isis. Dopo aver ucciso il 18 agosto Haji Muttaza, vice di Abu Bakr al Baghdadi (a maggio era stato eliminato l'erede, Abu Ala al Afri), un attacco aereo americano ha ucciso Junaid Hussain, considerato il più importante hacker dell'Isis e principale cittadino britannico ad essersi unito allo Stato islamico dopo il boia «Jihadi John».

L’attacco avvenuto a Raqqa, «capitale» del Califfato nel Nord della Siria, non sarebbe opera di un drone come apparso in un primo momento, ma di un vero e proprio raid aereo nell'ambito di un'operazione militare. Hussain, 21 anni, originario di Birmingham e entrato nell'Isis adottando il nome di battaglia Abu Hussain al-Britani, era stato una figura chiave del cosiddetto «Cyber califfato» dei jihadisti: sarebbe stato lui a gennaio a ottenere le password degli account Twitter e YouTube del Comando centrale degli Usa, brevemente utilizzati per inviare messaggi pro-Isis. In Gran Bretagna aveva fatto parte del gruppo hacker Team Poison, riuscendo ad accedere alla rubrica dell'ex primo ministro Tony Blair e pubblicandone le informazioni: reato che gli valse sei mesi di prigione nel 2012.

Junaid Hussain è anche ritenuto l'ispiratore di un attacco contro una esposizione di vignette su Maometto nel maggio scorso a Garland, in Texas. Lo riferisce la Cnn citando fonti governative di Washington.

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