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4/6 Mooc, cinque cose da imparare/Arricchire l'offerta didattica

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    Come evidenzia l'analisi pubblicata dal World Economic Forum, i Mooc non sono un'alternativa ma un'aggiunta a lezioni, seminari e workshop “dal vivo”. Sia come integrazione delle didattica, sia come ponte ai programmi tradizionali: la University of Southampton (Regno Unito) offre un'iscrizione scontata al proprio Master in English Language Teaching a tutti gli utenti che hanno completato un Mooc propedeutico (Understanding Language).

    E in Italia? I Mooc hanno attecchito in grossi centri accademici come Sapienza, Luiss, Bocconi e Bicocca. Il Politecnico di Milano ha creato una pagina autonoma (https://www.pok.polimi.it/) che offre corsi dalle soft skills alla fisica sperimentale. Secondo Paolo Ferri, professore straordinario e Direttore del Lisp (Laboratorio informatica di sperimentazione pedagogica dell'Università di Milano-Bicocca ), le lezioni digitali potrebbero «svecchiare la didattica» e ridurre il tasso di abbandono: «Gli assi fondamentali sono tre. Uno, rendere più “produttiva” la didattica perché il docente deve proporre la sua spiegazione su mezzi diversi come il video. Due, aumentare l'assistenza agli studenti che non possono frequentare e ridurre la dispersion». Il terzo, conclude Ferri, «è riqualificare la didattica con un processo che aumenta la personalizzazione, la qualità e come dicevamo il recupero degli studenti. Ma si tratta sempre di strumenti complementari alla didattica in presenza».

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