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2/8 Un autunno di elezioni/20 settembre: Grecia, ipotesi secondo turno

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    Sesta elezione in otto anni per la Grecia. Gli ultimi sondaggi non hanno portato buone notizie ad Alexis Tsipras. Il suo partito Syriza sarebbe scivolato al 23% (a gennaio vinse con il 36%) seguito dai conservatori di Nea Dimokratia al 19,5% (dal 27,8%) di gennaio. Terza forza i l'estrema destra di Alba Dorata con il 6,5% e poi i comunisti del Kke con il 5%, Pasok con il 4,5% i riformisti di To Potami con il 4%. Per ora male, al 3,5%, il nuovo “Unità popolare” che raggruppa i dissidenti fuoriusciti da Syriza favorevoli al ritorno alla dracma, guidati dall'ex ministro dell'energia Panagiotis Lafazanis. Molti gli indecisi (25%) e va ricordato che i sondaggi che hanno preceduto il referendum di fine luglio non hanno certo brillato per precisione. La vittoria di Tsipras non pare in discussione ma se questo fosse il risultato finale si aprirebbe la partita delle alleanze sarebbe complessa. I posti in parlamento sono 300 con sistema proporzionale; al momento Syriza avrebbe circa 130 seggi. Tsipras ha escluso la possibilità di alleanze con Nea Dimokratia, Pasok e To Potami. Con questi numeri una seconda tornata elettorale è al momento l'esito più probabile.

    Lo scorso 20 agosto il leader di Syriza ha deciso per le elezioni anticipate dopo aver perso la maggioranza parlamentare. È l effetto della “rivolta” dell'ala sinistra del partito che ritiene inaccettabili le condizioni dell' accordo con i creditori internazionali. Con una brevissima campagna elettorale che in teoria dovrebbero favorirlo, Tspiras cerca un nuovo e più solido mandato per implementare le dure riforme promesse in cambio di prestiti da 86 miliardi di euro in tre anni e aprire la complessa partita della ristrutturazione del debito. Klaus Regling, responsabile del fondo Esm che eroga i finanziamenti ha ribadito che «le risorse verranno via via fornite solo se i criteri del programma saranno rispettati».

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