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Repubblica Ceca, la polizia marchia i migranti con numero sul braccio

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alla stazione di breclav

Repubblica Ceca, la polizia marchia i migranti con numero sul braccio

La Polizia ceca sta procedendo a marchiare ogni migrante, anche i bambini, in arrivo a Breclav, al confine con l’Austria, con un numero scritto a pennarello sul braccio, che identifica il treno d’arrivo e il vagone. La notizia è sul sito Britske listy (pagine britanniche) ed è confermata da Vaclav Janous del quotidiano Mlada fronta Dnes (Mfd). Le stesse cifre vengono poi scritte sul biglietto del treno che la polizia sequestra. Con i numeri sono marchiati non solo gli adulti ma anche i bambini: il Mfd ha riportato ad esempio la foto di una bambina di 5 anni addormentata sulla spalla della madre durante il controllo. Sull'avambraccio porta la scritta C5.

Gattegna (Comunità ebraica): fatti gravissimo
«È un fatto gravissimo». Così il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna definisce «i segnali in queste drammatiche ore» dalla Repubblica Ceca dove «decine di profughi sono stati letteralmente marchiati come fossero bestiame al macello, richiamando inevitabilmente il periodo più oscuro della storia contemporanea».

No all’indifferenza
Questi segnali, secondo Gattegna, «sono soltanto gli ultimi di una serie di inquietanti accadimenti contro i quali ferma deve sentirsi la voce di tutte le società civili e progredite». Il presidente degli ebrei italiani ha poi definito «gravissima l'immagine di un’Europa che appare sempre più fragile e incapace di affrontare le sfide che la investono». «Serve una reazione forte e unitaria - ha aggiunto - ed è necessario che le realtà ebraiche mettano a disposizione di tutti la loro esperienza di amore per la convivenza e per la diversità, di tutela identitaria, di rigoroso rispetto per i diritti civili e le esigenze dei più deboli. Perché il nostro futuro, il futuro dei valori in cui crediamo e in cui ci riconosciamo, mai come adesso è posto a rischio. La Storia ci ha insegnato che l'indifferenza non è una scelta accettabile».

Giornata europea della cultura ebraica
Gattegna ha quindi annunciato l’intento di sollecitare «un’ampia mobilitazione» della società civile proprio in occasione della Giornata europea della cultura ebraica che si svolge questa domenica 6 settembre. Un appuntamento tradizionale di settembre «in cui le sinagoghe e le istituzioni ebraiche aprono le porte a tutta la cittadinanza» e che «non a caso pone quest’anno al centro dell’attenzione la necessità di costruire i ponti del dialogo e della solidarietà e di abbattere i muri dell’isolamento e della discriminazione».

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