Mondo

Il sistema di voto al Consiglio dell’Unione europea

  • Abbonati
  • Accedi
Bruxelles

Il sistema di voto al Consiglio dell’Unione europea

  • –di Gi.Ch.
  • Twitter

Per capire quanto è accaduto nelle ultime due settimane a Bruxelles sulla questione dei migranti occorre conoscere come funziona il Consiglio. O meglio, i Consigli: quello europeo e quello dell’Unione europea. Spesso si fa confusione, ma è bene sapere che si tratta di due organi distinti del sistema istituzionale comunitario, con funzioni e meccanismi di funzionamento diversi.

Il Consiglio europeo è l'istituzione dell'UE che «definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell'Unione europea». Perciò adotta “conclusioni” (non decisioni) “per consenso”, cioè all’unanimità. È composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri, dal suo presidente (da ottobre dello scorso anno e per i prossimi 4 anni è il polacco Donald Tusk) e dal presidente della Commissione. Non fa parte dei legislatori dell'Unione e pertanto non negozia né adotta atti legislativi. Stabilisce invece l'agenda politica dell'Unione, attraverso le “conclusioni” delle riunioni del Consiglio europeo, che “individuano le questioni problematiche e le misure da intraprendere”.

Il Consiglio dell'Unione europea invece rappresenta i governi degli Stati membri. Noto, per brevità, anche come Consiglio Ue, riunisce i ministri di ciascun paese membro dell'Ue, nelle diverse “formazioni”: Giustizia e affari interni è il consiglio che ieri ha deciso la ricollocazione di 120mila migranti, ma le “formazioni” in tutto sono dieci, dagli Affari generali agli Affari esteri, dall’Agricoltura all’Ecofin. I ministri adottano atti legislativi proposti dalla Commissione e coordinano le politiche. In sostanza è il vero e proprio organo legislativo dell’Ue perché negozia, adotta e se necessario modifica la nuova legislazione dell’Unione.

Nella maggior parte dei casi il Consiglio decide insieme al Parlamento europeo attraverso la procedura legislativa ordinaria, nota anche come “codecisione”, utilizzata per i settori politici in cui l'UE ha competenza esclusiva o concorrente con gli Stati membri. In tali casi, il Consiglio legifera sulla base di proposte presentate dalla Commissione europea.

Il sistema di voto del Consiglio dell’Unione europea.

Il metodo di voto standard del Consiglio dell’Unione europea è la maggioranza qualificata che viene usata per circa l’80% della legislazione europea. La maggioranza qualificata richiede almeno il 55% degli stati membri (cioè 16 su 28) che però devono rappresentare almeno il 65% della popolazione europea. Questo sistema è stato introdotto a novembre dello scorso anno, quando è stato eliminato il terzo criterio basato sui voti attribuiti a ciascuno Stato: per l’approvazione erano necessari 260 voti su 352. Per mitigare la maggioranza qualificata, è prevista la minoranza di blocco: una decisione può essere bocciata da 4 paesi che rappresentino almeno il 35% della popolazione.

Quando il Consiglio vota una proposta che non è stata presentata dalla Commissione o dall'alto rappresentante, la decisione è adottata a maggioranza qualificata rafforzata: deve essere a favore almeno il 72% dei membri del Consiglio che devono rappresentare almeno il 65% della popolazione dell'Ue.

Il Consiglio deve votare all'unanimità su questioni considerate sensibili dagli Stati membri. Il sito del Consiglio elenca una serie di esempi: politica estera e di sicurezza comune (esclusi alcuni casi ben definiti che richiedono la maggioranza qualificata, per esempio la nomina di un rappresentante speciale); cittadinanza (concessione di nuovi diritti ai cittadini UE); adesione all'UE; armonizzazione della legislazione nazionale in materia di imposte indirette; finanze UE (risorse proprie, quadro finanziario pluriennale); alcune disposizioni in materia di giustizia e affari interni (Procura europea, diritto di famiglia, cooperazione di polizia a livello operativo, ecc.); armonizzazione della legislazione nazionale in materia di sicurezza sociale e protezione sociale. Inoltre, il Consiglio è tenuto a votare all'unanimità per discostarsi dalla proposta della Commissione quando quest'ultima non è in grado di accettare le modifiche apportate alla sua proposta. Tale norma non si applica agli atti che il Consiglio deve adottare su raccomandazione della Commissione, ad esempio nel settore del coordinamento delle politiche economiche.

In caso di voto all'unanimità, un'astensione non impedisce l'adozione di una decisione.

Infine, la maggioranza semplice si utilizza per le decisioni non legislative (questioni procedurali, come l'adozione del suo regolamento interno e l'organizzazione del Segretariato generale o l'adozione delle norme che disciplinano i comitati previsti dai trattati oppure per chiedere alla Commissione di effettuare studi o presentare proposte); richiede il voto favorevole di 15 paesi su 28.

© Riproduzione riservata