Mondo

«Auto, pressioni di tre Paesi Ue su Bruxelles per manipolare i…

  • Abbonati
  • Accedi
RIVELAZIONE DEL GUARDIAN

«Auto, pressioni di tre Paesi Ue su Bruxelles per manipolare i test»

Germania, Gran Bretagna e Francia avrebbero fatto pressioni sulla Commissione europea per evitare di perfezionare i test sulle emissioni di anidride carbonica, mantenendo un sistema che permetteva di inquinare più di quanto realmente dichiarato. Sono le rivelazioni pubblicate dal Guardian, che cita dei documenti dai quali risulta che i Paesi spingevano per mantenere delle falle nei test che permettevano di manipolare i valori, aumentando le emissioni reali del 14% in più rispetto a quanto dichiarato.

Un pressing su Bruxelles che sarebbe partito almeno quattro mesi fa e puntava a trovare degli escamotage ai test messi a punto nel 1970, i Nedc, per la Procedura di verifica mondiale sui veicoli leggeri, da sostituire nel 2017. «È inaccettabile che i governi che giustamente chiedono un'inchiesta sullo scandalo Volkswagen contemporaneamente agiscano dietro le quinte per manipolare i test sulle emissioni», attacca Greg Archer del think tank «Transport and Environment», secondo quanto riporta il quotidiano britannico.

Le auto sono responsabili del 12% delle emissioni di anidride carbonica in Europa. Entro il 2021, secondo le regole Ue, tutte le nuove auto devono rispettare il limite di 95 grammi di emissioni di CO2 al chilometro: attualmente il limite previsto per il 2015 è di 130 grammi al chilometro, ma le case si sono già in gran parte adeguate tanto che nel 2014 le emissioni medie nella Ue sono state pari a 123 grammi per chilometro. Secondo «Transport and Environment» le lacune nel sistema di monitoraggio consentirebbero alle case automobilistiche di alzare il limite reale di emissioni previsto nel 2021 a circa 110 grammi al chilometro, dunque al di sopra dei 95 stabiliti.

Nel 2013 la cancelliera Merkel ha condotto, e vinto, una battaglia per posticipare l'entrata in vigore delle nuove limitazioni europee. Il nuovo regime infatti doveva entrare in vigore nel 2020 ma alla fine la Ue ha deciso di posticiparlo di un anno. Le case tedesche in media producono modelli più grandi e incontrano dunque maggiori difficoltà a raggiungere gli obiettivi.

© Riproduzione riservata