Una standing ovation, con i delegati di tutte le nazioni in piedi per applaudire, ha accolto Papa Francesco al suo ingresso nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. E’ la quinta volta che un Papa parla alle Nazioni Unite, ha ricordato Francesco, all’inizio del suo discorso. E ha voluto subito «rendere omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno servito con lealtà e sacrificio l'intera umanita' in questi 70 anni». «In particolare - ha detto - desidero ricordare oggi coloro che hanno dato la loro vita per la pace e la riconciliazione dei popoli, a partire da Dag Hammarskjold (primo segretario generale vittima di un incidente aereo nel 1961) fino ai moltissimi funzionari di ogni grado, caduti nelle missioni umanitarie di pace e di riconciliazione».
Esclusione economica attentato ai diritti umani
«L'esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e dell'ambiente». È la forte denuncia che il Papa fa parlando all'Onu. Il Papa, citando la “Laudato si’”, ricorda che esiste «un vero diritto dell'ambiente per una duplice ragione. In primo luogo perché come esseri umani facciamo parte dell'ambiente. Viviamo in comunione con esso, perché l'ambiente stesso comporta limiti etici che l'azione umana deve riconoscere e rispettare. L'uomo, anche quando è dotato di capacità senza precedenti che mostrano una singolarità che trascende l'ambito fisico e biologico è al tempo stesso una porzione di tale ambiente».
Danni ambiente= danni umanità
«Qualsiasi danno all'ambiente, pertanto, è un danno all'umanità. - avverte il Papa -. In secondo luogo, perché ciascuna creatura, specialmente gli esseri viventi, ha un valore in sé stessa, di esistenza, di vita, di bellezza e di interdipendenza con le altre creature. Noi cristiani, insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l'universo proviene da una decisione d'amore del Creatore, che permette all'uomo di servirsi rispettosamente della creazione per il bene dei suoi simili e per la gloria del Creatore, senza però abusarne e tanto meno essendo autorizzato a distruggerla. Per tutte le credenze religiose l'ambiente è un bene fondamentale». Applauso dell'assemblea.
Troppe diseguaglianze nel mondo, non bastano gli impegni
La «drammaticità» della attuale «situazione di esclusione e di inequità» nel mondo, «con le sue chiare conseguenze, mi porta, insieme a tutto il popolo cristiano e a tanti altri, a prendere coscienza anche della mia grave responsabilità al riguardo»: così Papa Francesco all'assemblea generale delle Nazioni Unite. «Alzo la mia voce, insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci», ha proseguito Francesco. «L'adozione dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile durante il Vertice mondiale che iniziera' oggi stesso, e' un importante segno di speranza. Confido anche che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi».
Urgente azione contro narcotraffico e la tratta degli esseri umani
Un'azione urgente e' stata chiesta da Papa Francesco all'Onu contro «il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato». «Ampi settori sono - ha denunciato - senza protezione, vittime piuttosto di un cattivo esercizio del potere».
Bandire armi nucleari, bene accordo con Iran
«Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione, nella lettera e nello spirito, verso una totale proibizione di questi strumenti», ha detto il Papa. «Il recente accordo sulla questione nucleare in una regione sensibile di Asia e Medio Oriente è una prova delle possibilità della buona volontà politica e del diritto, coltivati con sincerità, pazienza e costanza. Formulo i miei voti perché questo accordo sia duraturo ed efficace e dia i frutti sperati con la collaborazione di tutte le parti coinvolte».
Basta guerra negazione di tutti i diritti
«La guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all'ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell'impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli». Nel suo intervento, Bergoglio ha ricordato «situazioni di conflitto» come quelle «in Ucraina, in Siria, in Iraq, in Libia, nel Sud-Sudan e nella regione dei Grandi Laghi».
Necessaria riforma Onu per incidere realmente
«La riforma e l'adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni», ha anche detto Francesco, sostenendo la necessità di riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e degli organismi finanziari. «Benché siano molti i gravi problemi non risolti, è però evidente che se fosse mancata tutta quell'attività internazionale, l'umanità avrebbe potuto non sopravvivere all'uso incontrollato delle sue stesse potenzialità».
Casa, lavoro e terra per tutti
La famiglia è la «cellula primaria» della società. Da qui il forte monito ai governanti: «devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia, che è la cellula primaria di qualsiasi sviluppo sociale. Questo minimo assoluto, a livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito, che comprende la libertà religiosa, il diritto all'educazione e gli altri diritti civili.
Papa Francesco si è poi recato a Ground Zero, al Memorial dell'attentato alle torri Gemelle dell'11 settembre e delle sue vittime. Francesco non ha potuto nascondere la sua commozione davanti ai familiari delle vittime e dei soccorritori dell'11 settembre, nei cui volti ha visto «il volto del dolore, un dolore che ci lascia attoniti e grida al cielo». «Diversi sentimenti, emozioni provoca in me - ha detto - il trovarmi qui a Ground Zero, dove migliaia di vite sono state strappate in un atto insensato di distruzione». Qui il dolore è palpabile». Il Papa, accompagnato dal cardinale di New York Timoty Dolan, ha poi visitato il memoriale dell’attentato. «L'acqua che vediamo scorrere - ha commentato - verso questo centro vuoto, ci ricorda tutte quelle vite che stavano sotto il potere di quelli che credono che la distruzione sia l'unico modo di risolvere i conflitti. L'acqua che scorre giù è simbolo anche delle nostre lacrime. Lacrime per le distruzioni di ieri, che si uniscono a quelle per tante distruzioni di oggi».
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