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Grecia, dal 1° ottobre addio allo sconto sull’Iva per le prime…

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IL RITORNO DEll’Austerità

Grecia, dal 1° ottobre addio allo sconto sull’Iva per le prime sei isole più famose

La Grecia di Alexis Tsipras ha ritrovato una stabilità politica dopo il voto del 20 settembre ma non ancora quella economica. Dopo il terzo voto popolare in nove mesi, comprendendo anche il referendum del 5 luglio, ecco che in Grecia arriva con l’autunno la dura austerità voluta dai creditori. Santorini, Mykonos, Rodi, Naxos, Paros e Skiathos. Sono le sei isole greche che giovedì primo ottobre dovranno dire addio al regime di agevolazioni fiscali sulle aliquote Iva, un sistema che la troika ha deciso di smantellare, seppure a rate.

La impopolare misura, decisa da Atene nell'ambito delle riforme prioritarie per accedere al terzo piano di salvataggio da 86 miliardi di euro ed evitare il default, vedrà l'eliminazione dello sconto del 30% sull’aliquota delle imposta sul valore aggiunto di cui le isole hanno goduto per anni, portando le loro aliquote in linea con il resto della Grecia di terraferma. Lo ha reso noto il ministero delle Finanze guidato dall’economista Euclid Tsakalotos dopo le dimissioni del rutilante Yanis Varoufakis.

Dagli alberghi ai generi alimentari, le aliquote fiscali attualmente imposte sulle isole variano dal 5% al 16%, ma saliranno tra il 6% e il 23%, insomma perderanno lo sconto del 30% sulla corrispondente aliquota standard. Per le isole meno sviluppate e più povere le aliquote fiscali aumenteranno nel mese di giugno 2016 e a gennaio 2017. Il governo cercherà di offrire altre agevolazioni per chi vive d’inverno in zone disagiate come le piccole isole e dove i prodotti costano più che in terraferma.

Le isole greche sono 6mila comprese le più piccole, di cui solo 227 abitate. Molte isole elleniche si stanno spopolando a causa delle difficoltà di trovare una occupazione stabile e una prospettiva duratura per i giovani. La crisi economica ha ridotto anche i collegamenti navali nel periodo invernale riducendo la qualità della vita in questi territori di frontiera.

Il nodo degli agricoltori - Secondo il ministero anche gli agricoltori saranno colpiti dalla tassazione più alta. La loro aliquota fiscale per i redditi personali salirà a tappe dal 13% di oggi al 26% entro il 2017. Aumenteranno anche le imposte sul gasolio per le macchine agricole, da 66 euro per tonnellata a 200 euro a partire da ottobre del prossimo anno. Tuttavia, la decisione definitiva sull'aumento delle tasse agricole deve essere approvata all'inizio del mese di ottobre e i gruppi di agricoltori hanno annunciato proteste contro le misure. Gli agricoltori sono un gruppo elettorale molto ambito e corteggiato da tutti i partiti per cui si prevede un iter parlamentare del provvedimento fiscale molto complicato.

Le stime di crescita - Vanno anno verso un miglioramento le stime di crescita della Grecia nella ddl di bilancio che verrà presentato lunedì. Secondo anticipazioni riportate sul sito del quotidiano Ekathimerini, il pil dovrebbe segnare una contrazione dell'1,5% nel 2015, contro il -2,3% previsto in precedenza. Stime portano ottimismo tra i creditori, adesso più fiduciosi nel fatto che Atene possa completare la prima revisione del piano di salvataggio Ue entro fine anno, «non fosse altro perché non ci sono altre opzioni sul tavolo», scrive il quotidiano ellenico. In settimana è inoltre attesa una teleconferenza dell'Euro working group sulla lista di azioni prioritarie che Atene dovrà mettere in campo entro i primi di novembre per ottenere il via libera alla tranche di 3 miliardi di prestiti del programma dei creditori. Il neo ministro dell’Economia, George Statakis, prevede un ritorno alla crescita nel 2016.

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