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Strage al college in Oregon: tredici morti. Polizia: ucciso l’aggressore

Ancora una strage in un'università americana. Stavolta è accaduto in Oregon, all’Umpqua Community College di Roseburg, che ha 3.300 studenti full time e 16mila studenti part-time. Al termine di una sparatoria si contano a terra 13 morti, oltre a una ventina di feriti, di cui alcuni in gravi condizioni. Quasi tutte le vittime sono studenti, colti di sorpresa mentre stavano facendo lezione in classe. Per loro nessuno scampo.

L’aggressore ha chiesto religione delle vittime
Il killer - un ragazzo di 20 anni, forse uno studente che frequentava lo stesso campus - è entrato classe per classe. Ogni volta - secondo una prima ricostruzione - ha fatto alzare in piedi le persone all'interno chiedendo loro di che religione fossero. «Ha chiesto loro se fossero cristiani. Se la risposta era sì, gli sparava alla testa, se era no, gli sparava alle gambe», ha raccontato una ragazza.

L'omicida è quindi rimasto a sua volta ucciso nel corso dello scontro a fuoco ingaggiato con gli agenti di polizia intervenuti tempestivamente sul posto.

L’aggressore aveva 20 anni. Lo ha confermato il governatore, Katherine Brown, ribadendo che il killer è morto durante uno scontro a fuoco con la polizia.

Quattro pistole ritrovate sul luogo della sparatoria, escluso terrorismo
Secondo quanto riferito dalla polizia, non è ancora noto il movente del gesto. Non si sa se il giovane assassino soffrisse di disturbi mentali. E - riferiscono alcune fonti investigative - al momento sarebbe esclusa ogni ipotesi di terrorismo.

Di sicuro c'è che ci si trova ancora una volta di fronte a una tragedia annunciata, visto che il giovane assassino avrebbe annunciato ieri sul web il suo piano. Tra l'altro postando su Twitter un messaggio: “Domani non andate a scuola”. Un copione purtroppo già visto in molti altri casi.

La Cnn riferisce anche che quattro pistole sono state trovate sul luogo della sparatoria.

“O mio Dio, stanno sparando”: il terrore sui social
Immediatamente, il terrore è andato in scena sui social media, con alcuni degli studenti che durante la sparatoria hanno cominciato a twittare. “O mio Dio, stanno sparando”, è il tweet di una testimone. “Gli studenti stanno fuggendo ovunque, mio Dio'”, scrive ancora la giovane nei primi minuti della tragedia. Poi un altro tweet: “Ciao. Sto bene. Fisicamente. Ci stanno portando via dal campus con il bus”.

Una delle peggiori stragi d'America
Così l'America fa ancora una volta i conti con l'impressionante scia di sangue provocata nel corso degli anni di tanti assassinii di massa: dal massacro della Columbine School a quello del campus di Virginia Tech, dalla strage di bambini della Sandy Hook Elementary School alla carneficina nel cinema di Aurora.

Casa Bianca: affrontare nodo violenzadelle armi da fuoco
Il presidente Barack Obama, la cui stretta sulla vendita delle armi da fuoco è stata boicottata dal Congresso a causa del pressing della potente lobby della Nra (National Rifle Association) è stato immediatamente informato«Affrontare il nodo della violenza delle armi da fuoco resta la sua priorità», ha spiegato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, poco dopo la duffusione della notizia sulla nuova sanguinosa sparatoria.

Le forze dell'ordine sono intervenute nel college verso le 10.40 ora locale. Roseburg è una cittadina di 22mila persone a circa 110 chilometri a sud di Eugene. La polizia ha condotto perquisizioni in ogni edificio del campus, stanza per stanza, per essere sicuri che non vi fossero altri complici o ordigni nascosti.

Nel campus, che è frequentato ogni giorno da 3mila studenti, tra i quali molti adulti che seguono corsi di due anni di riqualificazione professionale, sono in tutto 16 gli edifici.

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