Mondo

Air France taglia 2.900 posti, l’ira dei dipendenti: il capo…

  • Abbonati
  • Accedi
trasporto aereo

Air France taglia 2.900 posti, l’ira dei dipendenti: il capo delle risorse umane fugge dai cancelli a torso nudo

La direzione di Air France ha confermato questa mattina nel comitato centrale di impresa che il piano di ristrutturazione mette a rischio 2.900 posti di lavoro, principalmente tra il personale di terra. Una cifra simile a quella annunciata venerdì in cda e riportata dai sindacati. La notizia ha scatenato l’ira di un gruppo di dipendenti e costretto alla fuga un alto dirigente del gruppo.

Manager scappa da dipendenti a torso nudo
Centinaia di dipendenti infuriati hanno preso d’assalto la sede di Air France urlando slogan contro i dirigenti e interrompendo la riunione del comitato centrale. Il capo delle Risorse umane, Xavier Broseta, si è visto costretto a scappare a torso nudo, con la camicia strappata. Secondo il sindacato Cgt citato dal Figaro, l’uomo - le cui foto a torso nudo impazzano sul web - ha dovuto scalare «delle barriere per salvarsi». L’amministratore delegato di Air France Frédéric Gagey aveva abbandonato la riunione poco prima della brusca interruzione.

Immediata la reazione della compagnia, che ha annunciato un’azione legale contro quella che ha definito «una violenza aggravata» ai danni dei suoi manager. «Una violenza - ha dichiarato il portavoce di Air France-Klm - perpetrata da individui isolati e particolarmente violenti mentre la protesta del personale in sciopero stava procedendo con calma».

La messa in opera di questo piano “alternativo” al progetto di sviluppo “Perform 2020” interessa, nel dettaglio, 300 piloti, 900 assistenti di volo e 1.700 rappresentanti del personale di terra. Prevede inoltre di ridurre la flotta di aerei a lungo raggio di 14 vettori e di cancellare i nuovi ordini per i Boeing 787 Dreamliner (la compagnia ha ordinato 19 aerei 787-9 e sei 787-10).

Air France-Klm sta cercando di ridurre i costi per far fronte all’aggressiva concorrenza da un lato delle compagnie low cost e dall’altro dalle linee aeree a lungo raggio mediorientali. Il piano sta però incontrando forti resistenze da parte del sindacato.

© Riproduzione riservata