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Portogallo: l’alleanza Coelho-Costa vince ma non raggiunge la maggioranza assoluta

La coalizione di centrodestra del premier Pedro Passos Coelho vince le elezioni con il 38,3%, ma perde la maggioranza assoluta. Dopo lo spoglio del 100% delle schede, ma quando devono ancora essere attribuiti 4 deputati, «Portugal a Fronte» ottiene 104 seggi su 230 nel nuovo Parlamento portoghese, dunque 12 in meno di quelli necessari per avere la maggioranza assoluta e 28 in meno di quelli ottenuti nel 2011. Il Partito socialista di Antonio Costa ottiene il 32,4% e 85 seggi (+11), Bloco de Esquerda 19 deputati (+11) con il 10,2% ed i comunisti-verdi della Cdu 17 seggi (+1) con l’8,3 per cento. A sorpresa conquista un deputato con l’1,4% ed entra per la prima volta in Parlamento anche il partito eco-animalista Pan.

Il rischio adesso è quello di un governo di minoranza e di elezioni anticipate nel corso del prossimo anno. L’astensione, in leggero calo rispetto al record storico del 2011, rimane però secondo dati ancora provvisori attorno al 50%. Molti elettori, delusi dai politici dopo una crisi che ha messo in ginocchio il paese, hanno preferito non votare. Il Portogallo sta uscendo dal tunnel. Da un anno non è più sotto il “commissariamento” della troika Fmi-Ue-Bce, ma le cicatrici sono ancora aperte. Stipendi e pensioni sono stati tagliati, le spese sociali ridotte all’osso, le società pubbliche privatizzate, gli investimenti in infrastrutture rinviati sine die.

Un portoghese su cinque vive sotto la soglia della povertà, le mense della Caritas rimangono affollate e frequentate anche da professionisti della classe media. Passos Coelho ha beneficiato, secondo diversi analisti, del timore di molti portoghesi di “tornare indietro” votando per i socialisti.

«Immaginate di svegliarvi lunedì con Costa a capo del governo», ha avvertito venerdì il premier. È stato infatti il predecessore di Passos il socialista Josè Socrates a portare il paese nel baratro della crisi e alle forche caudine del salvataggio da 78 miliardi della troika nel 2011. Socrates è finito poi nei guai. Accusato di corruzione, è stato arrestato e ha trascorso 9 mesi in carcere. È uscito il mese scorso, agli arresti domiciliari. Oggi ha fatto la sua prima comparsa pubblica per votare, autorizzato dal giudice a recarsi al seggio elettorale di Marques de Pombal. «L’effetto Socrates» è costato carissimo al Ps.

Venerdi il popolare cantante di Fado Carlos do Carmo, un’istituzione in Portogallo, ha detto di avere provato pena per Antonio Costa, costretto a fare campagna «con un ex-premier in prigione». La vittoria di Passos Coelho, però pagata cara rispetto al trionfo del 2011, quando Psd e Cds avevano ottenuto il 50% e 132 seggi contro il 28% e 74 seggi al Ps, dà ossigeno al collega spagnolo Mariano Rajoy, suo alleato nel Ppe. A sua volta, dopo le sconfitte alle politiche-regionali prima e alle catalane la settimana scorsa, il premier di Madrid affronterà elezionipolitiche ad alto rischio il 20 dicembre.

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