Si chiama astroturfing, ed è uno dei reati più difficili da scovare. È direttamente collegato al marketing, e in sostanza è composto da una serie di azioni ingannevoli che tendono a creare un'opinione positiva (o negativa) rispetto a un prodotto. Da quando Internet è entrato con prepotenza nelle nostre vite, l'astroturfing è diventato incontrollabile. Un vero e proprio business dal valore inestimabile, se è vero che è in grado di muovere dal 5 al 9% dei risultati di vendita. Volendo lo si può classificare nel lungo elenco dei servizi offerti dal deep-web, il web nascosto dove è possibile acquistare armi, droga e illegalità di ogni tipo. Ma il caso del'astroturfig di nascosto ha veramente poco, dato che spesso viene offerto da vere e proprie web agency.
Quanto conta l'opinione altrui circa un prodotto quando siamo davanti all'acquisto di quel prodotto su uno store online? Tantissimo. L'e-commerce virtualizza anche le esperienze, e in Rete una recensione su un ristorante o su un libro può far cambiare notevolmente le intenzioni di acquisto di un utente. Un esempio? Il più recente ci porta a Londra, dove la redazione del Sunday Times ha giocato un brutto scherzo ad Amazon. Ecco cosa è successo: il giornale britannico ha prodotto un libro ad hoc sul giardinaggio. Un testo di poche pagine, zeppo di errori e privo di reale contenuto. Poi lo ha messo in vendita su Amazon e ha acquistato un pacchetto di recensioni false tutte da 4 o 5 stelle. In pochi giorni il libro spiccava per gli apprezzamenti sul marketplace di Jeff Bezos. Solo dopo l'uscita sul giornale dell'inchiesta, Amazon ha cancellato prodotto e recensioni. Risultato: il sistema del più grande store al mondo bucato con una manciata di sterline. Secondo Amazon la prassi adottata è specificare accanto a una recensione se si tratta di un acquisto verificato, cioè se l'utente che sta rilasciando quella recensione ha effettivamente acquistato quel prodotto. Ma forse, questa la tesi del Sunday Times, anche questa precauzione non è sinonimo di garanzia totale.
Quanto valgono le false recensioni
Il valore delle false recensioni è inestimabile. Uno studio della Harvard Business School ritiene, però, che queste siano in grado di influenzare un acquisto o una prenotazione online in modo importante. L'incremento dei guadagni per un albergo o un ristorate con buone recensioni è stimato fra il 5 e il 9%. Di contro, una brutta nomea digitale può avere effetti pesantissimi sul fatturato.
Fra i siti più direttamente esposti al business delle false recensioni c'è sicuramente TripAdvisor, il portale dove gli utenti di tutto il mondo lasciano i loro feedback su ristoranti e alberghi. L'influenza delle recensioni lasciate su TripAdvisor è notevole, tanto da aver innescato un interesse mostruoso da parte degli esercenti. Oggi un ristoratore è più attento a che cosa dicono del suo ristorate su TripAdvisor che a quello che può dirgli un cliente ad un tavolo. Del resto si tratta di un vero e proprio colosso del web, con con più di 78 milioni di iscritti e una media di 139 recensioni al minuto. Lo scorso dicembre l'azienda è finita nel mirino dell'antitrust: multa di mezzo milione di euro per avere diffuso “informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni” online, tali da poter indurre in errore una vasta platea di consumatori. Tuttavia, la stessa TripAdvisor sta lavorando sodo per ridurre al minimo il problema. Per stessa ammissione della società, evitare le recensioni false in Rete è impossibile. Ma un algoritmo intelligente e un incrocio di indirizzi Ip possono aiutare. Anche Amazon si sta muovendo in questo senso, e intanto ha presentato denuncia contro alcuni portali di false recensioni come: buyamazonreviews.com, buyazonreviews.com, bayreviews.net e buyreviewsnow.com.
Un esercito di influencer
Il concetto di astroturfing, comunque, è di una complessità enorme. E si applica ad ogni settore. Dal politico che vuole aumentare i suoi consensi in Rete, all'editore che vuole spingere un libro. Esistono eserciti di influencer in grado di indirizzare le opinioni online. Profili Facebook e Twitter del tutto inventati capaci non solo di recensire un prodotto o di giudicare un'azione, ma anche di creare vere e proprie discussioni in merito del tutto false. Esistono influencer on-demand che guadagnano 4/5 euro per una recensione fasulla, ma anche agenzie che offrono pacchetti di promozione della reputazione di un cliente (o di un prodotto) che comprendono azioni del genere. Effetti collaterali del web. Prendere o lasciare.
@biagiosimonetta
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