New York - Gli Stati Uniti hanno in programma un pattugliamento ravvicinato delle isole artificiali che Pechino sta costruendo nelle contese acque del Mar Cinese Meridionale. Una decisione che rappresenta un guanto di sfida alle mire espansionistiche della potenza asiatica. E che pero' rischia anche di far scattare una nuova escalation di tensioni, dopo i recenti tentativi di avvicinamento al summit bilaterale di Washington che hanno visto intese sulla lotta al cambiamento climatico e nuova cooperazione contro la pirateria informatica.
Washington ha informato gli alleati della nuova strategia, che è stata battezzata “freedom of navigation patrol” e vedra' protagonista la marina militare. Il progetto prevede che i vascelli statunitensi passino a 12 miglia nautiche da almeno una delle cinque isole artificiali che Pechino ha concepito unendo rocce e barriere coralline sommerse per dar vita a installazioni militari, comprese piste aeroportuali, caserme e sistemi radar. La zona, nota come Spratly Archipelago, ha visto in particolare il completamento sul Fiery Cross Reef di piste di decollo e atterraggio da oltre tre chilometri capaci di ospitare jet militari.
Le autorita' delle Filippine hanno reso noto di essere state gia' informate delle manovre navali del Pentagono e hanno offerto il loro sostegno alla decisione. Il Segretario alla Difesa Ashton Carter e il Segretario di Stato John Kerry hanno in programma in queste ore altri colloqui con paesi dell'area, compresa l'Australia che da poco in carica un nuovo primo ministro. L'azione di pattugliamento sarebbe coordinata dall'ammiraglio Harry B Harris, comandante dello Unites States Pacific Command.
A evidenziare la delicatezza della missione e' il fatto che e' almeno dal 2012 che navi americane non si avventurano tanto vicino alle strutture cinesi. E il Ministero degli Esteri cinese ha fatto sapere fin da venerdi' scorso, davanti a voci su possibili pattuglie americane nei pressi delle isole, di essere “gravemente preoccupato” per le possibili “violazioni della sovranita' nazionale del Paese. Le convenzioni delle Nazioni Unite riconoscono la sovranita' fino a 12 miglia marittime al largo di isole naturali, ma non di isolotti artificiali.
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