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Grecia condannata dalla Corte Ue per ritardi su trattamento acque reflue ma la…

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sanzioni «flessibili»

Grecia condannata dalla Corte Ue per ritardi su trattamento acque reflue ma la multa tiene conto del calo del Pil

I rapporti tra U e Grecia non corrono mai su binari di armonia. L'ultima novità riguarda una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea che, per avere attuato con ritardo la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, ha condannato la Grecia a una somma forfettaria di 10 milioni di euro e ad una penalità di 3,64 milioni di euro per ogni semestre di ritardo. In una sentenza del 2007, la Corte aveva già accertato una prima volta l'inadempimento della Grecia che nel frattempo stava andando verso la catastrofe economica dopo aver dilapidato miliardi di euro di fondi pubblici per allestire le fastose e inutili Olimpiadi nel 2004.

«Con l'odierna sentenza la Corte dichiara che la Grecia è venuta meno al suo obbligo di dare esecuzione alla sentenza del 2007, in quanto, alla scadenza del termine fissato dalla Commissione per l'esecuzione della predetta sentenza (25 aprile 2011), i sei agglomerati in questione non erano ancora dotati di sistemi di raccolta o di trattamento delle acque reflue urbane».

Ma come punire la Grecia già in gravi condizioni economiche? La Corte ha preso in considerazione la diminuzione della capacità contributiva della Grecia, stante la diminuzione del suo prodotto interno lordo verificatasi nel frattempo. Questo è un punto importante perché intrduce un elemento di flessibilità nel valutare l'entità della multa da pagare rispetto a variabili economiche.

La Corte ha condannato così al pagamento di 3,64 milioni di euro per ogni semestre di ritardo e a d una somma forfettaria di 10 milioni di euro.

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