Mondo

Siria, Obama invia 50 commando sul terreno e nuovi bombardieri contro Isis

  • Abbonati
  • Accedi
MEDIO ORIENTE

Siria, Obama invia 50 commando sul terreno e nuovi bombardieri contro Isis

NEW YORK - Scatta la nuova strategia militare americana contro lo Stato Islamico in Siria. Il presidente Barack Obama ha ordinato il dispiegamento immediato di fino a 50 “commando” delle forze speciali sul terreno, i primi soldati statunitensi ad essere stazionati in permanenza sul campo di battaglia. I commando avranno ufficialmente una missione di consiglieri militari e assistenza - “advise and assist” nella terminologia del Pentagono - alle operazioni di milizie locali nel Nordest del Paese. Ma il Pentagono ha precisato che non sono esclusi ruoli in combattimenti diretti, data la prossimità al fronte e al nemico.

L'amministrazione americana ha contemporaneamente rafforzato la presenza aerea, prologo ad una intensificazione di bombardamenti e attacchi contro le postazioni e roccaforti economiche e militari di Isis. Nuovi caccia F-15 e A-10 sono stati trasferiti alla base dell'aviazione di Incirlik nella Turchia meridionale. Gli A-10, in particolare, sono velivoli utilizzati nel sostegno ravvicinato a offensive di terra.

Le prime azioni militari in Siria frutto del nuovo impegno statunitense per cacciare le Isis dovrebbero partire già la prossima settimana. Per Obama la scelta, anticipata nei giorni scorsi e presa giovedì durante un vertice con i suoi più stretti consiglieri, rappresenta una svolta con significativi rischi politici oltre che militari: finora aveva affermato che non avrebbe mai inviato truppe in Siria. Da mesi, tuttavia, soldati della Delta Force dell'esercito americano avevano ormai preso contatti, in vista di una collaborazione sempre più stretta, con gruppi di militanti curdi e comandanti sunniti in prima linea nella lotta a Isis in una zone nordorientale a est del fiume Eufrate.

Obama ha anche autorizzato una proposta per creare, d'accordo con il governo iracheno, una nuova task force delle forze speciali a Baghdad per azioni più aggressive contro gli estremisti islamici che hanno occupato regioni del Paese. Il Pentagono fornirà infine maggiori informazioni di intelligente all'aviazione della Giordania per identificare obiettivi di Isis da colpire. Ancora incerta è invece la decisione di inviare una squadra di elicotteri Apache in Iraq, che richiederebbe il supporto di centinaia di soldati.
L'offensiva militare si accompagna a intense manovre politiche e diplomatiche per minimizzare i rischi e accelerare una soluzione delle crisi. La Casa Bianca, rappresentata dal Segretario di Stato John Kerry, è stata impegnata in queste ore in trattative internazionali sul futuro politico e militare della Siria a Vienna con una ventina di paesi e alle quali per la prima volta ha invitato l'Iran, che ha accettato di partecipare con il suo Ministro degli Esteri. Al centro del negoziato il destino del regime di Assad, con gli Stati Uniti che chiedono una transizione che porti alla sua uscita di scena.

© Riproduzione riservata