Non c’è accordo sulla ricostruzione del disastro aereo di domenica sul Sinai. La compagnia aerea russa proprietaria dell’Airbus Kogalymavia/Metrojet esploso in volo sostiene che la strage e la morte di 224 persone sono dipese da «un’attività esterna», il gruppo di esperti che al Cairo sta analizzando le scatole nere ritrovate in buone condizioni sostiene invece che non v’è stato alcun impatto esterno.
Due dunque le ipotesi ancora in piedi. L'aereo russo precipitato in Sinai non è stato colpito dall'esterno ed il pilota non ha lanciato nessuna richiesta di soccorso prima di scomparire dai radar, rende infatti noto una fonte del gruppo di esperti che sta analizzando la scatola nera del velivolo, riporta il sito della Reuters.
Secondo la compagnia aerea russa invece, la sola causa della sciagura dell'A321 precipitato nel Sinai può essere «un fattore esterno» in aria. Lo sostiene un dirigente della Kogalymavia, la compagnia a cui apparteneva l'aereo, citato da Ria Novosti. «Un A-321 - ha detto il manager - non può spaccarsi in aria per il malfunzionamento di un qualsiasi sistema tecnico». L'equipaggio dell'Airbus precipitato nel Sinai «probabilmente nel momento dell'inizio della situazione catastrofica ha perso completamente» il controllo dell'aereo e «può essere questa la spiegazione del fatto che non c'è stato nessun tentativo di stabilire un contatto e informare della situazione di emergenza a bordo» sostiene Viktor Yung, vice ad della Kogalymavia, la compagnia a cui apparteneva l'aereo in una conferenza stampa a Mosca. La compagnia esclude sia il guasto tecnico sia l'errore umano.
L'Airbus precipitato nel Sinai «è esploso in volo» rivela il direttore del Comitato interstatale dell'aviazione russa, Viktor Sorochenko. «La disintegrazione è accaduta in aria e i rottami sono sparsi in un'area molto vasta, di 20 chilometri quadrati», ha spiegato Sorochenko, che fa parte del team di esperti russi, egiziani e francesi che analizzano le scatole nere. Sorochenko ha voluto precisare che questa affermazione non deve portare a conclusioni affrettate sulle cause del disastro. Si escludono anche vecchi malfunzionamenti. Dopo l'incidente subìto nel 2001, l' Airbus precipitato sabato era stato riparato perfettamente e le riparazioni «non ne hanno variato le caratteristiche» dice un dirigente della Kogalymavia. L'A321 aveva subito un danno nel 2001 colpendo la pista con la parte posteriore in fase di atterraggio all'aeroporto del Cairo.
Ci sarebbe una depressurizzazione dovuta ad una debolezza strutturale all'origine del disastro dell'aereo russo caduto nel Sinai. Lo riferisce il sito specializzato AirLive.net citando numerosi esperti. Il sito ricorda che, secondo diverse fonti, il co-pilota aveva espresso alla moglie preoccupazione per lo stato meccanico dell'aereo.
Il premier russo Dmitri Medvedev ritiene necessario includere esperti internazionali nelle indagini sulla sciagura. Gli americani escludono la sciagura. Non ci sono «prove esplicite» che l'aereo passeggeri russo caduto in Egitto sia precipitato a causa di un attentato terroristico, dice James Clapper, a capo dell'intelligence statunitense, parlando durante un summit sulla difesa a Washington. Alla domanda se l'Isis, che ha rivendicato la responsabilità nell'attentato, poteva avere la capacità di abbattere l'aereo, Clapper ha risposto: «È improbabile, ma non lo escludo».Non sono state trovate tracce di esplosivo sui frammenti finora studiati dell'aereo russo precipitato nella penisola del Sinai, fa intanto sapere una fonte al Cairo citata dall'agenzia russa Ria Novosti precisando che comunque le ricerche continuano.
All'indomani della strage dell'Airbus A321, però anche la compagnia aerea Emirates ha deciso di sospendere i voli sul Sinai fino a quando non sarà fatta maggiore chiarezza sulle cause dell’incidente. Questo perché le cause sono incerte e non sono mancate rivendicazioni dell’Isis con un video in cui i terroristi sostengono di aver abbattuto l'aereo «in risposta alle incursioni dei jet russi che hanno ucciso centinaia di musulmani in terra siriana». Tuttavia sia le autorità di Mosca sia quelle del Cairo hanno smentito categoricamente questa ipotesi, bollata come «inattendibile».
Le contromisure delle compagnie aeree
Accanto a Emirates anche le compagnie aeree AirArabia e FlyDubai hanno annunciato che - come misura precauzionale - cambieranno la rotta ai loro voli per evitare di passare sopra la penisola egiziana del Sinai. Sono stati sospesi anche tutti i voli Airbus A321 della compagnia russa Kogalymavia (che dal 2102 opera con il marchio Metrojet), la stessa dell'aereo precipitato ieri.
© Riproduzione riservata