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Tutto il debito pubblico del mondo racchiuso in un grafico

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un fardello sempre più pesante

Tutto il debito pubblico del mondo racchiuso in un grafico

Questa enorme palla, che ogni anno diventa più grossa, è la visualizzazione del debito pubblico mondiale rielaborata da Visual Capitalist. Lo stock complessivo sfiora i 60mila miliardi di dollari e sono esclusi il debito privato e quello delle imprese. Qualche considerazione sul grafico:

Sette dei 15 Stati con il più alto livello di debito sono europei. E da sola l’Europa, se escludiamo la Russia, assomma più di un quarto (per la precisione il 26%) dell’intero debito pubblico mondiale.

Se poi combiniamo assieme Stati Uniti, Europa e Giappone, arriviamo addirittura a tre quarti dell’intero debito pubblico mondiale (il 75%).

Non mancano gli squilibri piccoli e grandi tra forza economica e peso del debito. Gli Stati Uniti, per esempio, rappresentano il 23,3% dell’economia mondiale ma hanno il 29,1% del debito pubblico. L’economia del Giappone è pari al 6,18% del totale mondiale, ma il suo debito pubblico sfiora il 20%. Al contrario la Cina pesa per il 13,9% dell’economia mondiale ma ha solo per il 6,25% del debito pubblico planetario. Ma visto che quello privato è esploso, il debito cinese complessivo secondo alcune analisi è quadruplicato da 7mila miliardi a 28mila miliardi di dollari, a causa dei prestiti accesi al di fuori del settore bancario regolamentato e della speculazione immobiliare.

Al di là degli squilibri, è l’esplosione generale del debito che fa impressione. Un report di qualche mese fa di Mc Kinsey parlava di un debito complessivo globale che sta sfiorando i 200mila miliardi di dollari e che in appena sei anni è aumentato di 57mila miliardi, pari a uno spaventoso 40%.

Il debito, come osserva acutamente Claudio Borio, che guida il Monetary and Economic Department della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, «è stato un sostituto sociale ed economico della crescita. Ci fa sentire ricchi a svantaggio delle prospettive future, ma non necessariamente aumenta la crescita. Maschera la riduzione di lungo termine della produttività che abbiamo visto nell'economia mondiale».

Quella di poter ottenere una crescita sostenibile solo attraverso il debito è però un’illusione. Fuori dai denti, Borio afferma che «la politica monetaria non è la risposta. La risposta sono differenti politiche di lungo termine, strutturali, che aumentino la crescita potenziale del mondo. Non è una risposta facile, ma non ci sono soluzioni semplici: il mondo deve provare a uscire dalla dipendenza dal debito, considerato come una scorciatoia per la crescita».

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