La Turchia lancerà nei prossimi giorni un'operazione militare contro l'Isis. Lo ha detto il ministro degli Esteri uscente di Ankara, Feridun Sinirlioglu, durante una visita a Erbil, nel Kurdistan iracheno. La notizia arriva mentre Egitto, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti stabiliscono la natura del disastro sull’aereo russo che si è schantato nel Sinai facendo 224 morti, perché riprende terreno la tesi della bomba proprio dello Stato Islamico i cui militanti avevano rivendicato in un primo momento la strage forse co0me ritorsione per l’intervento della Russia in Siria.
«Daesh (l'Isis, ndr) minaccia il nostro modo di vivere e la nostra sicurezza. Abbiamo in programma di agire militarmente contro di loro nei prossimi giorni. Lo vedrete. Dobbiamo essere tutti insieme contro questo pericolo» ha detto Sinirlioglu, citato dall'agenzia di stampa statale Anadolu. «Agiremo in modo responsabile così che la regione curda e l'Iraq possano vincere la lotta contro il terrore» ha aggiunto. È però evidente la mancanza di strategia nella lotta al terrorismo: si va ancora in ordine sparso e la Turchia come attore regionale pensa adesso di muoversi da sola come prima era stata accusata di favorire i terroristi durante l’assedio durato mesi di Kobane, la città al confine turco-siriano dove solo l’intervento dei curdi ha permesso di respingere l’assalto delle bandiere nere dello Stato Islamico.
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