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6/11 Lepri d’Europa/Spagna, verso le elezioni con l’economia in…

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    LE PREVISIONI UE D’AUTUNNO

    Lepri e tartarughe d’Europa: i migliori e i peggiori nella classifica del Pil

    Il ritmo di crescita ha rallentato leggermente nel terzo trimestre ma anche quest’anno la Spagna - secondo Bruxelles - crescerà del 3,1 per cento. Il premier conservatore Mariano Rajoy punta su un aumento del Pil del 3,3% per cercare la riconferma alle elezioni generali del 20 dicembre. Sempre più lontana, dietro le spalle, la lunghissima recessione nella quale la crisi finanziaria internazionale si è sommata al crollo del settore immobiliare e del sistema bancario spagnolo, salvato solo dal prestito internazionale a metà del 2012. «Alcuni dei fattori che hanno spinto la rapida crescita degli ultimi trimestri sono transitori. Mi riferisco soprattutto ai prezzi bassi del petrolio, al cambio favorevole dell’euro sul dollaro e agli stimoli della Bce», ha detto Angel Laborda, economista di Funcas. In discesa il tasso di disoccupazione che resta tuttavia allarmante: al 22,3% quest’anno e al 20,5% nel 2016. «Ci sono molti elementi che hanno favorito concretamente i consumi privati, dal recupero dell’occupazione ai tagli alle tasse ma persistono anche nodi da sciogliere che fanno pensare a un inevitabile rallentamento della crescita», ha spiegato Raj Badiani, economista di Ihs Economics. «È comunque impressionante - ha detto Badiani - osservare la metamorfosi della Spagna dal collasso alla crescita record nell’Eurozona».

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