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verso il vertice euro-africano

Immigrati, Bruxelles manda inviati in Grecia e Italia per facilitare il ricollocamento in tutta Europa

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES – A due giorni da un prossimo vertice euro-africano tutto dedicato all'immigrazione, i ministri degli Interni hanno approvato oggi nuovi orientamenti pur di applicare con maggiore celerità le regole approvate a livello di capi di stato e di governo. Tra le altre cose, i ministri hanno deciso che entro il 16 novembre i Ventotto devono inviare in Italia e in Grecia ufficiali di collegamento per accelerare le operazioni di ricollocamento nell'intera Unione dei rifugiati arrivati nei due paesi.

“E' una illusione chiedere a un paese come la Grecia di accogliere 10mila migranti al giorno”, ha affermato il ministro degli Esteri e dell'Immigrazione lussemburghese Jean Asselborn, che ha presieduto l'ennesima riunione ministeriale dedicata alla gravissima emergenza profughi. In questa ottica, i Ventotto si sono impegnati a inviare in Italia e in Grecia ufficiali di collegamento “preferibilmente entro il 16 novembre” per facilitare il ricollocamento dei profughi in tutta Europa.

In un comunicato pubblicato stasera, i ministri degli Interni hanno confermato che entro fine mese deve essere completata la creazione di centri di accoglienza (hotspots, in inglese) per migranti in Italia e in Grecia. Nel contempo, questi due governi devono accelerare l'adozione di “misure preparatorie necessarie per le operazioni di ricollocamento”. Negli ultimi mesi, i Ventotto hanno deciso di redistribuire in tutta Europa 160mila richiedenti l'asilo arrivati in Italia e in Grecia.

L'Italia ha precisato la sua posizione su questo fronte. Il governo non andrà avanti nella realizzazione degli hotspots, vale a dire i centri di accoglienza dei migranti per stabilire se hanno diritto alla protezione internazionale, fino a quando non ci sarà un'accelerazione del processo di ricollocamento dei profughi verso gli altri paesi europei, ha avvertito qui a Bruxelles il ministro degli Interni Angelino Alfano. L'Italia, ha aggiunto, non vuole un processo a due velocità, “con poca redistribuzione e tanti hotspots”.

Le operazioni di redistribuzione stanno andando a rilento, tanto che molti osservatori si stanno chiedendo pubblicamente se la redistribuzione potrà mai essere completata. Secondo i dati della Commissione europea pubblicati martedì scorso, 2.284 persone sono state ricollocate o sono via di ricollocamento in 14 paesi dell'Unione. In questo contesto, i ministri hanno sottolineato che il rafforzamento della missione di controllo delle frontiere greche Poseidon deve avvenire entro il 1° dicembre.

Sempre oggi, i governi hanno anche esortato Bruxelles a ottenere “risultati pratici” nel dialogo con l'Afghanistan, il Marocco, la Nigeria, il Pakistan, la Tunisia e la Turchia in vista di accordi per il rimpatrio dei migranti senza diritto d'asilo. L'arrivo alle frontiere europee di migliaia di rifugiati provenienti dal Vicino Oriente sta provocando tensioni politiche in Europa. Alcuni paesi si stanno dimostrando generosi, mentre sul fronte opposto vi sono governi che hanno dimostrato ritrosia nell'accogliere profughi.

L'incerta strategia europea si basa sul ricollocamento di migranti già arrivati sul territorio europeo, su un maggiore controllo delle frontiere esterne, e su accordi con paesi terzi per organizzare il rimpatrio e frenare i flussi migratori. In questa ottica, si terrà domani e dopodomani a Malta un vertice con i principali paesi africani. L'incontro sarà seguito da un consiglio europeo straordinario. I leader faranno il punto sui negoziati in vista di un meccanismo permanente di redistribuzione dei migranti.

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