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Turchia, la Ue bacchetta Erdogan su libertà di espressione e questione…

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nel rapporto sull’allargamento

Turchia, la Ue bacchetta Erdogan su libertà di espressione e questione curda

A lungo rimandata per evitare di interferire sul processo elettorale alla fine è arrivata la “bacchettata” al presidente Erdogan e ai suoi modi spicci contro opposizione, curdi e libertà di espressione. In Turchia nell'ultimo anno sono stati fatti «importanti passi indietro nella libertà di espressione e di assemblea». È quanto si sottolinea nel capitolo dedicato alla Turchia del rapporto della Commissione europea sull'allargamento che esamina i progressi fatti dai Paesi candidati all'adesione alla Ue.

La Commissione Ue era stata criticata per aver ritardato la pubblicazione del rapporto, rimandato, secondo le accuse delle opposizioni, per non irritare Ankara in vista delle elezioni politiche del primo novembre poi vinte a larga maggioranza dall'Akp, il partito islamico moderato al potere dal 2002. Nel rapporto sull'allargamento l'esecutivo di Bruxelles sottolinea che, dopo diversi anni di progressi nella libertà di espressione, «sono stati osservati gravi passi indietro negli ultimi due anni».

In particolare «i procedimenti penali in corso e nuovi contro giornalisti, scrittori o utenti dei social media, l'intimidazione di giornalisti e media e le azioni delle autorità che limitano la libertà dei mezzi di comunicazione sono di notevole preoccupazione». Anche le modifiche alla legge su internet decisa dal governo sono «un significativo passo indietro rispetto agli standard europei». Qui il riferimento è ai continui black-out dei social media quando questi diventavano il megafono dell'opposizione o comunque sgraditi al potere.
L'Unione europea e la Turchia «condividono sfide e opportunità comuni», evidenziati in questo momento di crisi umanitaria e migratoria: ma, secondo la Commissione europea, perché il negoziato di adesione di Ankara all'Unione possa acquistare un nuovo slancio, è prioritario che il governo turco affronti la questione della libertà di espressione.

Insomma il commissario all'allargamento Johannes Hahn ha messo in guardia il governo turco a rispettare la libertà di stampa elemento indispensabile di chi vuole far parte dell'Unione. Queste il senso delle parole del commissario mentre andava a presentare al Parlamento europeo i progressi della Turchia nel quadro del suo avvicinamento all'Ue. Nel rapporto si sottolinea la «tendenza negativa» nel settore della libertà di stampa, con «un aumento della pressione e delle intimidazioni contro i giornalisti». La Commissione, ha detto Hahn al Parlamento, «si aspetta la fine delle violenze e una soluzione della questione curda» e auspica progressi anche sulla questione cipriota. «La cooperazione con il governo turco è particolarmente importante in questo momento», ha aggiunto riferendosi alla collaborazione tra Ue e Turchia nel risolvere il problema drammatico dei circa 2 milioni di profughi siriani attualmente accolti da anni da Ankara. Le reazioni di Ankara non si faranno certamente attendere.

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