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Juncker: «Sospensione di Schengen prevista dal Trattato, non…

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l’incontro del g20 in turchia

Juncker: «Sospensione di Schengen prevista dal Trattato, non confondere terroristi e rifugiati»

ANTALYA. La strage di Parigi non modificherà in alcun modo il piano europeo per la cosiddetta “delocation” dei rifugiati approvato dai 28. Lo ha precisato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker prima dell’apertura ufficiale del vertice G20 turco ad Antalya. Gli attacchi, ha spiegato il responsabile dell'esecutivo comunitario, «non danno motivo di rivedere nel loro insieme» le politiche Ue sui rifugiati. Un messaggio che sembra rivolto a quei Paesi dell'Est che hanno sempre contestato la distribuzione tra i 28 dei migranti che resta ancora su base sostanzialmente volontaria.

Ieri da ultimo il Governo di Varsavia ha fatto sapere di non volere partecipare alla ricollocazione dei migranti dopo analoghe posizioni di Ungheria e Cechia. Del resto, secondo molti osservatori, una chiusura dei confini europei per quei rifugiati che fuggono dalla guerra in Siria e Iraq non farebbe altro che incrementare le fila dei simpatizzanti di Daesh e Isis. Semmai la Ue dovrà prendere misure più efficaci per contrastare il fenomeno dei foreign fighters (che tornano in Europa per colpire dopo avere ottenuto l'addestramento militare dell'Isis). Infine, secondo Juncker, la sospensione in Francia dell'accordo di Schengen sulla libertà di circolazione in Europa rientra nello spirito e nella lettera del Trattato che prevede appunto in casi eccezionali di ordine pubblico la possibilità di reintrodurre i controlli alle frontiere.

Ma il G20 cercherà anche di dare risposte concrete ai fatti di Parigi. Secondo il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk «questo non può essere l'ennesimo summit. Le parole non bastano, è il momento di agire. Non c'è un forum migliore di questo nel quale affrontare il problema del finanziamento del terrore che arriva da molti Paesi». Secondo Tusk «solo cooperando sullo scambio di informazioni sulle transazioni sospette potremo essere efficaci contro il terrorismo».

Il tema della lotta al terrorismo è stato al centro poco fa del bilaterale tra il presidente turco Recepp Erdogan e il presidente americano Barack Obama che ha definito l'attacco di Parigi «un attacco contro l'intera civiltà» assicurando che il suo Paese «sarà fianco a fianco» della Turchia nella lotta a Daesh che svolge un ruolo fondamentale nella lotta all'Isis. Questa sera i capi di Stato e di Governo compreso il premier italiano Matteo Renzi (che domani incontrerà Putin e parteciperà al Quint con Ue e Usa) discuteranno i temi della lotta al terrorismo, ascolteranno un videomessaggio del presidente francese Francois Hollande e concorderanno il testo di una dichiarazione congiunta sull'attacco di Parigi e la lotta al terrorismo fondamentalista.

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