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In dirittura d’arrivo gli Eurofighter al Kuwait

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Medio Oriente

In dirittura d’arrivo gli Eurofighter al Kuwait

ROMA

L’obiettivo era firmare la commessa miliardaria per Finmeccanica e i partner europei dell’Eurofighter il 4 novembre scorso. Ma i negoziati con il Kuwait non erano ancora completati. L’ipotesi è che l’accordo si possa chiudere a fine mese, il 29 novembre.

A meno di imprevisti, o di complicazioni politiche internazionali in seguito ai sanguinosi attentati terroristici di venerdì scorso a Parigi, a fine mese è prevista la firma del contratto per la vendita al Kuwait di 28 caccia Eurofighter Typhoon. Dovrebbe volare nel Golfo il premier, Matteo Renzi, con l’a.d. di Finmeccanica, Mauro Moretti.

Il primo passo è stato fatto l’11 settembre, con la firma a Roma del memorandum tra i ministeri della Difesa dei due paesi «per la fornitura di 28 velivoli Eurofighter Typhoon, attività di supporto logistico, training e la realizzazione delle infrastrutture correlate all’impiego dei velivoli», si legge nell’ultima relazione trimestrale di Finmeccanica. Le azioni del gruppo ieri sono salite del 5,4% a 13,21 euro.

In ballo c’è un affare che potrebbe valere fino a 7, forse 8 miliardi complessivi, ma le cifre ufficiali ancora non ci sono. L’importo sarà da ripartire tra Finmeccanica, controllata dal ministero dell’Economia, altre imprese italiane (tra cui Elettronica e Ge Avio) e le industrie di Gran Bretagna (Bae Systems e Rolls-Royce), Germania e Spagna (Airbus Group per entrambe). Questi sono i quattro Stati fondatori del consorzio Eurofighter, il programma del caccia europeo lanciato più di 30 anni fa per competere con i velivoli da guerra americani di Boeing e Lockheed.

La ricaduta per Finmeccanica dovrebbe essere di almeno 2 miliardi, con possibilità di oscillare fino a 3 miliardi. Questo sarebbe oggetto di negoziato con Bae Systems, riluttante a cedere lavoro all’Italia, che lo rivendica come bonus. Il gruppo britannico aveva la guida della campagna commerciale in Kuwait prima che, nel 2012, la «lead» venisse assunta da Alenia, del gruppo Finmeccanica, perché _ dice una fonte che dal Medio Oriente ha seguito la lunga trattativa _ gli italiani, insieme all’Aeronautica militare, si sarebbero dimostrati più bravi degli inglesi nel difficile dialogo con il Kuwait.

Finmeccanica detiene, con Alenia, il 21% nel consorzio Eurofighter. Il peso che il gruppo dichiara nell’intero programma sale al 36% con altre aziende controllate, attraverso Selex Es, nell’avionica e nell’elettronica. Sono attività comprate dieci anni fa in Gran Bretagna da Pier Francesco Guarguaglini, cedute da Bae Systems, che ha il 33% del consorzio. Le altre quote sono il 33% della Germania e il 12% della Spagna, con Airbus Group, che in totale ha il 46% del consorzio. Per le commesse nei quattro paesi fondatori il lavoro viene diviso secondo queste quote. Per l’export c’è un premio per chi vende l’aereo.

Finora Eurofighter ha ricevuto ordini per 599 velivoli, di cui 472 dai paesi fondatori. Gli altri sono contratti all’export: 72 in Arabia Saudita, 15 in Austria, 12 in Oman nel 2012, l’ultimo. Senza nuove commesse, nel 2018 non ci sarebbe più lavoro nelle fabbriche dell’Eurofighter, in Italia sarebbe colpita Torino Caselle. Bae Systems ha appena annunciato il taglio di 371 posti a causa del rallentamento nella produzione del velivolo.

Il negoziato dell’Italia con il Kuwait è cominciato nel 2010, quando il paese del Golfo diede il via alla ricerca di velivoli per sostituire i caccia F-18 Hornet di fabbricazione americana, Boeing. Finmeccanica, all’epoca guidata da Guarguaglini, si è inserita nella trattativa insieme all’Aeronautica militare presentando l’addestratore M-346. Poi ha spianato la strada all’Eurofighter, anche grazie alle visite di vari governi, da Mario Monti a Enrico Letta, dall’ex ministro della Difesa Giampaolo Di Paola a Roberta Pinotti, con l’attività dell’Aeronautica e di Giuseppe Giordo, a.d. di Alenia dal 2010 fino a marzo scorso. I frutti stanno per essere raccolti da Renzi e dal nuovo a.d. di Finmeccanica, Moretti, nell’affondo finale. Restano vigili i concorrenti di Eurofighter in Kuwait, l’F-18 Superhornet di Boeing e il Rafale di Dassualt, cioè americani e francesi.

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