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Nasce un desk Ice per gli investimenti

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PIANETA GIAPPONE

Nasce un desk Ice per gli investimenti

TOKYO - Al seminario “Invest in Italy” svoltosi ieri all’Ambasciata d’Italia, il presidente dell’Ice Riccardo Monti ha annunciato la costituzione di uno specifico Desk per l’attrazione degli investimenti presso la sede Ice di Tokyo e ha presentato i nuovi kit per l’investitore “Doing Business in Italy”. A Tokyo nasce dunque il secondo – dopo quello già avviato a ottobre in Turchia – della decina di Desk specializzati che saranno realizzati nel mondo dalla nuova Ice non più orientata principalmente alla promozione commerciale, ma fulcro istituzionale degli sforzi per aumentare gli investimenti diretti stranieri nel nostro Paese.

«La prossima tappa sarà New York a dicembre; seguiranno Londra, Dubai, Shanghai, Hong Kong, Singapore e Parigi» afferma Andrea Napoletano, consigliere del viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda: al desk ci saranno persone per lo più del luogo, con esperienze nella consulenza e nell’M&A, che dovranno guidare il potenziale investitore lungo le tappe per la realizzazione del piano, velocizzando i processi. All’inizio di dicembre il tavolo del Comitato er l’attrazione degli investimenti, presieduto da Calenda, esaminerà un primo grande progetto da 1,3 miliardi di euro per un insediamento commerciale nell’area di Milano proposto da un investitore australiano. «Il Desk a Tokyo mi pare un’ottima iniziativa», afferma Takeshi Imatoki, country manager di Nomura Italia, che sta cercando di finalizzare tre nuove acquisizioni di società giapponesi in Italia e sottolinea anche il ritorno, dopo anni di fuga, degli investitori istituzionali nipponici sul mercato dei titoli di Stato italiani. «Abbiamo anche in corso una trattativa di una azienda italiana interessata a investire in Giappone», aggiunge Imatoki.

Non deve stupire, se si considera che è in atto una corsa dei grandi marchi della moda ad aprire nuovi grandi negozi. L’ha appena fatto Brunello Cucinelli sulla Ginza, dove sarà affiancato nei prossimo giorni da Fendi e da Versace (già tornato nei mesi scorsi sul mercato nipponico con un negozio diretto ad Aoyama).

Nelle vicinanze sono appena sorti i nuovi “flagship store” di Damiani e Moncler. Non si tratta solo di intercettare i consumi interni, come quelli che nei primi nove mesi hanno fatto più che raddoppiare le vendite di Lamborghini e aumentare del 50% quelle di Ferrari: Ginza è ormai “saccheggiata” dai turisti cinesi, più che raddoppiati in Giappone a quasi 4 milioni tra gennaio e settembre. Forse proprio a Ginza aprirà nel 2018 quello che promette di essere il “tempio” del Made in Italy alimentare in Asia: uno spazio di oltre 1.000 mq di Eataly, che sarà promosso da Mitsui e Kichiri. Se pure il Giappone è tornato in recessione con un calo del Pil nel terzo trimestre dello 0,2% (-0,8% annualizzato, seguito a un rivisto -0,7% nel secondo trimestre), i consumi sono aumentati (+0,5%). La contrazione del Pil è dovuta alla cautela delle imprese su investimenti e gestione delle scorte alla luce dei segnali di rallentamento dei mercati emergenti, mentre l’anno scorso la prima recessione dell’era Abenomics era stata determinata dal crollo dei consumi seguito al rialzo dell’Iva. Ora appare più vicina una nuova manovra governativa di stimoli fiscali all’economia, probabilmente intorno ai 3.500 miliardi di yen.

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