TOKYO - «Sottolineamo la necessità urgente di una maggiore cooperazione e solidarietà internazionale nella lotta al terrorismo». I 21 leader dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) – tra cui quelli delle tre maggiori economie mondiali: Usa, Cina e Giappone - hanno concluso il vertice a Manila con una ferma condanna degli attentati terroristici in linea con le dichiarazioni del G-20. «Non permetteremo al terrorismo di minacciare i valori fondamentali che sostengono le nostre libere e aperte economie. La crescita economica, la prosperità e l'offerta di opportunità sono tra gli strumenti più efficaci per affrontare le cause del terrorismo e della radicalizzazione».
In genere i comunicati del Forum economico dell'Asia-Pacifico si limitano ai temi economici: questa volta è stata fatta una eccezione, citando gli ultimi attentati a Parigi e Beirut e all'aereo russo su Sinai. Non è invece entrato nel comunicato congiunto alcun riferimento alle tensioni politico-territoriali nel Mar Cinese Meridionale. In serata, però, questo tema è stato al centro dell'incontro tra il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente filippino Benigno Aquino, che hanno concordato in linea di principio su un accordo-quadro di cooperazione militare che prevede il trasferimento di mezzi per la difesa e il controllo marittimo da Tokyo a Pechino.
I due leader hanno dichiarato di condividere le preoccupazioni per i tentativi cinesi di cambiare lo status quo (attraverso la “reclamation” di atolli in aree contestate che li trasformano in vere e proprie isole con strutture a potenziale uso militare). Abe appoggia in pieno il ricorso delle Filippine a un tribunale internazionale perchè giudichi sulle diverse pretese territoriali. E invierà a Manila lo stesso imperatore Akihito all'inizio dell'anno prossimo per suggellare simbolicamente il rafforzamento dei legami politici bilaterali. A margine dell'Apec, il presidente Usa Obama aveva affermato solennemente l'incondizionato impegno americano alla difesa delle Filippine.
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