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La risposta Ue al terrore: più controlli alle frontiere Schengen e…

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telefonata obama-renzi su emergenza terrorismo

La risposta Ue al terrore: più controlli alle frontiere Schengen e scambio di banche dati

I Paesi membri dell’Unione europea hanno deciso di rafforzare «immediatamente» i controlli su tutti i viaggiatori alle frontiere di Schengen. A riferirlo fonti europee, in relazione alla riunione straordinaria a Bruxelles dei ministri dell’Interno e della Giustizia Ue, dopo gli attentati di Parigi. I responsabili della sicurezza si sono trovati d’accordo per chiedere alla Commissione di presentare una «revisione mirata» dell’articolo 7.2 del codice Schengen. La revisione introdurrà l'obbligatorietà, rispetto alla possibilità già comunque esistente, ma non pienamente attuata dagli Stati. Una discussione sul codice Schengen è prevista al consiglio Interni del 4 dicembre. La Commissione europea dovrà presentare rapidamente una sua proposta.

Telefonata Renzi-Obama su Siria e Iraq
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto una conversazione al telefono con il presidente Usa Barack Obama. Al centro del colloquio, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, la situazione internazionale, con particolare riguardo a Siria e Iraq, dopo il punto fatto ad Antalya sul contrasto dell'Isis e lo stato delle relazioni con la Russia.

Renzi: Italia farà sua parte con alleati
In un messaggio vocale registrato su WhatsApp Renzi ha definito «il terrorismo internazionale è una minaccia seria». Di qui la necessità di «essere molto attenti, molto determinati». E l'Italia «farà la sua parte insieme agli alleati internazionali per sconfiggerlo. Non sarà facile ma sono certo che ci riusciremo tutti insieme». Il presidente del Consiglio ha risposto con un messaggio vocale ai messaggi allarmisti che circolano sul web. «Ciao ragazzi - ha detto - sono Matteo Renzi. Solo per dirvi che girano un sacco di bufale, di messaggi strani, su Facebook, su Twitter. Io l'ho ricevuto su Whatsapp. Qualcuno crede di essere simpatico, forse divertente. Ma non si rende conto che suscita e crea un clima di ulteriore paura, talvolta persino di panico. Io vorrei invitare tutti a non cascarci, a non farvi fregare da questo clima che qualcuno vorrebbe creare”, dice il premier.

In arrivo la stretta sui controlli delle frontiere
Entro fine anno, intanto, l'esecutivo europeo proporrà un nuovo 'codice' delle frontiere. Oggi i ministri europei hanno deciso di accelerare l'attuazione di tutte le misure anti-terrorismo in diverse aeree. Per le frontiere esterne gli Stati dovranno organizzare i controlli «sistematici e coordinati» anche su chi gode del diritto di libera circolazione (i cittadini europei) mediante la connessione a tutti i database Interpol, controllo automatico dei documenti entro marzo 2016. I migranti saranno registrati sistematicamente (con la presa delle impronte digitali) con un rafforzamento dei controlli di sicurezza secondari. Se sarà necessario nei punti di passaggio più esposti interveranno delle squadre di intervento rapido di frontiera e funzionari di polizia. Sarà assicurato lo scambio di dati fra Frontex (agenzia Ue per le frontiere) ed Europol da gennaio 2016. Prima della fine dell'anno occorre concludere le discussioni sul registro europeo dei passeggeri inclusi quelli dei voli interni sul quale è coinvolto direttamente il Parlamento europeo. I governi ritengono che i dati devono essere mantenuti per un periodo “sufficientemente lungo” e non devono essere limitati ai crimini di natura transazionale.

Più cooperazione sui foreign fighters
Previsto poi l'impegno alla cooperazione internazionale operativa per contrastare il traffico d'armi. Non nasceranno organismi europei per la gestione delle informazioni, ma gli Stati «assicureranno la cooperazione» sistematica sui dati relativi ai 'foreign fighters' sospetti, da gennaio Europol lancera' la piattaforma anti-terrorismo per la condivisione delle informazioni sul traffico illegale di armi e sul finanziamento del terrorismo. Saranno rafforzati i controlli sui pagamenti non bancari, compresi i trasferimenti cash, di oro e in valute virtuali. La correzione introdurrebbe l’obbligatorietà, rispetto alla possibilità già comunque esistente, ma non pienamente attuata dagli Stati. Una discussione sul codice Schengen è prevista al consiglio Interni del 4 dicembre. I controlli, ha spiegato al termine del Consiglio il ministro francese Bernard Cazeneuve, riguarderanno anche i cittadini Ue, e prevederanno la consultazione «obbligatoria» delle banche dati nazionali ed europee, con uno scambio rafforzato di informazione che permetterà di individuare i rientri di «combattenti stranieri» e sospetti terroristi. La banca dati di Schengen (Sis) dovrà quindi essere «alimentata in tempo reale da tutti».

Francia: modificare Schengen per controlli su frontiere
In particolare è stata la Francia, dopo gli attentati a Parigi, a chiedere di modificare il codice che regola lo spazio europeo di libera circolazione Schengen per consentire controlli «coordinati e sistematici» alle frontiere esterne. Parigi, ricordano fonti diplomatiche, ha chiede da un anno e mezzo di rendere più efficienti i controlli ai confini esterni di Schengen.

Orlando: no a reazione rinunciando stato diritto
«Non vogliamo reagire al terrore rinunciando all’impostazione di uno stato di diritto forte, incisivo e con la capacità di dare risposte in tempi utili». Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine dei lavori della riunione straordinaria dei ministri Ue. «Prima ancora di cercare strumenti eccezionali» è opportuno «chiudere i vecchi dossier che ci consentono di utilizzare al meglio gli strumenti già disponibili»

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