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La risposta di Londra alle minacce: 12 miliardi per la difesa e due brigate…

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lotta al terrorismo

La risposta di Londra alle minacce: 12 miliardi per la difesa e due brigate da 5mila uomini

LONDRA (Dal nostro corrispondente) - Dodici miliardi di sterline per completare una difesa flessibile in grado di rispondere alla minaccia del terrorismo e alla protezione dal nemico convenzionale. David Cameron vola a Parigi per un incontro con il presidente francese François Hollande nelle stesse ore in cui illustra alla nazione la “Spending defense review”, esercizio quinquennale con cui Londra riscrive le regole del budget della difesa.

Se nel 2010, nel pieno del crash finanziario, l'imperativo categorico era stato tagliare quest'anno, dopo un 2014 e un 2015 in solida crescita, l’accento è sugli investimenti. Il bilancio aumenterà dello 0,5% all'anno ancorando al 2% del Pil la spesa globale che il Regno di Elisabetta ascrive alla voce Difesa,in linea con la volontà della Nato che David Cameron ricorda essere disattesa da molti, laddove indica che il suo Paese è uno dei pochi a raggiungere quel target.

La spesa ulteriore servirà non solo a finanziarie le agenzie di intelligence e la protezione dal cyber attacks come già annunciato nei giorni scorsi (1,9 miliardi di sterline), ma soprattutto a creare entro il 2025 due brigate di 5mila uomini pronte ad un rapidissimo dispiegamento e quindi utilizzabili per far fronte a minacce diverse. Parte dei fondi extra che fra due giorni il Cancelliere dello Scacchiere, in occasione della “finanziaria” di metà anno, dirà da dove arrivano, saranno invece destinati a rimodernare gli aerei da ricognizione che sono associati al programma nucleare di sottomarini Trident. Una nuova generazione di velivoli (Boeing) che sostituiscono i vecchi Nimrod in dotazione. È stato inoltre annunciato il rafforzamento con due nuovi squadroni e l’estensione fino al 2040 del programma di Raf Typhoon.

Saranno proprio i Typhoon, probabilmente, ad essere messi alla prova al più presto in Siria. David Cameron vuole partecipare ai bombardamenti dell’Isis insieme a francesi e russi, nonostante il no di Westminster ad azioni sul territorio siriano, autorizzate invece sullo scacchiere iracheno. Alla luce dei nuovi svuiluppi in Europa il premier porterà il capitolo Isis e Siria di nuovo in Parlamento con l’obiettivo di ottenere un si che ora appare quantomai probabile. E se così sarà i caccia con l’Union Jack, entro Natale, si uniranno alla lotta in Siria contro Isis.

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