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6/8 Isis nemico numero uno?/La Russia

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    LO SCACCHIERE mediorientale

    Lotta al terrorismo: l'Isis è davvero il nemico numero uno? La mappa degli interessi

    In verità, Mosca è intervenuta militarmente in Siria per sostenere il regime di Bashar al Assad in un momento in cui stava accusando una serie di sconfitte militari molto gravi. Il Cremlino ha come primo obiettivo la sopravvivenza del regime alawita di Damasco – meglio con Assad ma forse anche senza – che gli permetta di mantenere la sua presenza nel Mediterraneo e conservare così l'ultimo alleato strategico in Medio Oriente e la sua base militare navale di Tartus. Prima che l'Isis abbattesse l'aereo civile sui cieli del Sinai, il 31 ottobre, l'aviazione russa aveva bombardato quasi esclusivamente postazioni di ribelli anti-Assad che non facevano parte dell'Isis, in aree dove i miliziani di Daesh non operano, colpendo in alcuni casi ribelli pagati direttamente dalla Cia. Ora le cose sembrano cambiate. L'Alleanza con la Francia, il Paese europeo che tuttavia è sempre stato il più ostile al presidente siriano, sembra consolidarsi. Ma le divergenze sul dopo Isis restano aperte.

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